La Fontana del Nettuno è recintata, ma questa volta non si interviene in emergenza o per un restauro. Prende infatti l’avvio uno dei primi esempi di manutenzione programmata del monumento, nell’ottica della sua conservazione, grazie al nuovo contratto di manutenzione che ha durata triennale e prevede un intervento annuale di monitoraggio fino al 2025. I lavori iniziati oggi dureranno circa un mese.
L’esigenza di una costante azione di controllo, prevista fin dal primo momento per la Fontana del Nettuno e il suo importante apparato decorativo, ha indirizzato l’impegno delle diverse istituzioni coinvolte a programmare una regolare attività di manutenzione idonea a preservarne l’integrità e garantirne la piena efficienza. Nel caso della fontana monumentale del Nettuno, i fattori di rischio sono molteplici, così come particolarmente complesse si presentano le interazioni tra i diversi materiali costitutivi: il bronzo, la pietra e l’acqua.
Il Piano di manutenzione programmata della Fontana del Nettuno, realizzato in collaborazione con l’Istituto Centrale per il Restauro di Roma, si propone di tracciare le linee guida necessarie per un complesso di interventi pianificati, controllati ed efficaci che prevedano il monitoraggio della condizione conservativa del complesso monumentale, anche avvalendosi di metodiche diagnostiche e rilievo complesse.
Una delle principali differenze tra restauro e conservazione programmata consiste nel garantire agli interventi conservativi quella cadenza periodica indispensabile per assicurare all’opera la necessaria attenzione ed evitare interventi di restauro una tantum, più complessi e costosi.