Irene-Priolo (Copyright Regione Emilia Romagna – Autore Pietro Ballardini)

Un intervento terminato, l’altro, in corso, per un totale complessivo di 32 milioni di euro. Continuano senza sosta i lavori lungo il fiume Idice, tra Molinella e Budrio, nel bolognese, nei pressi del Ponte della Motta crollato a causa dell’alluvione. Due i macro-interventi avviati subito dopo l’esondazione del 17 maggio.

“Siamo di fronte al cantiere più complesso e oneroso conseguente agli eventi di maggio- ricorda Irene Priolo, vicepresidente della Regione con delega alla Protezione civile. Un danneggiamento importante delle sponde arginali dell’Idice per circa 4 chilometri. Si è lavorato, quindi, senza sosta per tutta l’estate- ha proseguito-, riportando nel proprio letto il corso d’acqua, garantendo il deflusso estivo. Ora si sta lavorando alla ricostruzione degli argini per aumentare progressivamente la capacità di portata del fiume”.

Il primo intervento, già concluso, ha previsto il re-inalveamento del corso d’acqua, la realizzazione della prima “tura” (per la chiusura della falla) in massi e argilla lunga 115 metri e lo svasamento dell’Idice di valle per velocizzarne il deflusso.

Il secondo intervento è necessario per il ripristino dei corpi degli argini in destra e sinistra idraulica dell’Idice. Si sviluppa su circa 4 chilometri a monte della rotta su entrambe le sponde del corso d’acqua. È prevista la ricostruzione arginale con materiale idoneo proveniente in parte dalle sabbie fuoriuscite dal torrente in seguito alla piena, opportunamente miscelate con argilla proveniente da specifiche cave di prestito.

Il lavoro si articola in 9 “sotto cantieri” per la ricostruzione degli argini, cui lavorano 11 imprese, con oltre un centinaio di maestranze ogni giorno. Per l’approvvigionamento di materiale vengono fatti circa 200 viaggi al giorno e sono 600mila i metri cubi di terra movimentata. Sono stati realizzati anche guadi, viabilità di cantiere e campi per la miscelazione del materiale.

Le imprese e la direzione lavori stanno intervenendo per stati di avanzamento, i prossimi saranno il 15 ottobre, il 30 ottobre e il 30 novembre: in corrispondenza di queste date ci sarà un progressivo rialzo in quota degli argini.

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