Carenza di personale. Discriminazioni contrattuali. Turni di 14 ore e anche di più per uno stipendio che a malapena supera 1.200 euro al mese. E chi ha una famiglia se la può scordare.
Nasce così l’abbandono degli autisti Seta che mette a rischio i collegamenti con i Comuni e rende un gigante di carta la spa concessionaria del tpl a Reggio Emilia, Modena e Piacenza, forte di 900 mezzi, oltre un migliaio di dipendenti e quasi 70 milioni di passeggeri all’anno.
È durissimo l’attacco di Gaetano Capozza, segretario di presidio della Fit Cisl Reggio Emilia, la categoria che si occupa del settore.

CRISI DEL COMPARTO E AGGRAVANTE REGGIANA
“La grave crisi nel comparto ‘gomma’ del trasporto pubblico locale a livello nazionale, colpisce anche Reggio Emilia”, denuncia Capozza, uno che il settore lo conosce bene. “C’è una carenza endemica di autisti, così come riscontrabile anche nelle altre società private, e questo fa saltare alcune corse essenziali per i cittadini. Gli autisti neoassunti percepiscono una retribuzione insufficiente e non al pari del costo della vita emiliano. I pochi autisti che arrivano sono costretti ad andarsene poco tempo dopo, preferendo il trasporto nel comparto della logistica e del trasporto merci su gomma. Così sempre meno giovani conseguiranno le patenti e le certificazioni per operare nel trasporto pubblico”.

TURNI DI OLTRE 14 ORE E AUTISTI IN DIREZIONE SUD
Il sindacalista della Fit Cisl ritiene grave la situazione degli autisti di Seta: “Sono costretti ad effettuare turni anche di 14 ore ed oltre. Turni massacranti che possono portare rischi sulla salute e sicurezza delle persone”.

Scenario sul quale Fit Cisl Reggio incalza, annunciando “verifiche per valutare che i riposi tra un turno e l’altro siano rispettati”. E Seta che fa? “Non risponde sul numero degli straordinari effettuati dal 2021 ed è caduta nel vuoto la richiesta di risposte ufficiali sul grande tema della sicurezza nel trasporto pubblico reggiano, sul quale abbiamo denunciato diversi fatti”.
Come se non bastasse, preoccupano i diversi bandi per il reclutamento di nuovi autisti, lanciati da aziende nel Sud Italia. Sono offerte condizioni migliori e per diversi autisti questa potrebbe essere l’occasione per avvicinarsi alle famiglie. “Sarà un’altra emorragia che penalizzerà i collegamenti concordati coi Comuni”, prevede Capozza.

LE PROPOSTE SINDACALI A SETA
Trovare soluzioni condivise, capaci di migliorare le condizioni degli autisti che sono il patrimonio più prezioso di un’azienda come Seta. Questo è l’obiettivo di Fit Cisl Reggio Emilia, per nulla rassegnata all’impermeabilità di Seta. Il sindacato ha le idee chiare e le spiega Capozza: “Premialità per valorizzare l’impegno giornaliero, indennità in base all’aumentare delle dimensioni dei mezzi, riduzione dei turni di lavoro o compensazione con maggiori riposi nell’anno, incrementi del premio di produttività annuo di almeno un 30% (attualmente sarebbero 800 euro); sono questi gli elementi di possibile attrattiva per gli autisti fuori dal contesto reggiano e per fidelizzare i neoassunti”.
Per il mese di novembre i sindacati metteranno in atto l’iniziativa “#STAIALTURNO” per sensibilizzare i lavoratori sui temi della salute e della sicurezza e fermare il far west degli straordinari. “Ci scusiamo per gli inevitabili disagi – conclude il sindacalista della Fit Cisl – ma voglio che i cittadini reggiani sappiano che il nostro impegno difende anche la loro sicurezza ogni volta che prendono un mezzo pubblico”.

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