L’Azienda USL di Bologna fa scuola a livello nazionale con un modello di telerefertazione che garantisce ai pazienti il follow up in prossimità del domicilio, nonché una maggiore aderenza alle terapie. Tra gli altri benefici anche la riduzione dell’impatto ambientale dovuta al calo delle emissioni di CO2 per la contrazione dei tragitti con cui i pazienti accedono agli esami oculistici.

Nell’ambito di FORUM Sanità 2023, il più importante evento nazionale dedicato al tema della modernizzazione della PA promosso dal gruppo Digital360, oggi, giovedì 26 ottobre, l’Azienda USL di Bologna è stata premiata a Roma per lo sviluppo delle Cliniche virtuali oculistiche, soluzione selezionata tra le più originali e innovative nel panorama italiano.

A ritirare il premio, sul palco della sede congressuale della capitale, Francesca Quagliano – oculista responsabile del progetto delle Cliniche virtuali, Pierfrancesco Ghedini, Direttore dell’UO Tecnologie informatiche e di comunicazione, e Tullio Bucciarelli dell’Ingegneria Clinica, in rappresentanza dell’ampio gruppo di lavoro dell’Azienda USL di Bologna che ha reso possibile, ad oggi, la nascita di 3 Cliniche virtuali oculistiche presso gli ospedali di Bazzano, Bentivoglio e San Giovanni in Persiceto.

Scopo del premio FORUM Sanità 2023 è stato quello di individuare i migliori progetti in ambito sanitario che si basano su tecnologie all’avanguardia o capaci di mettere in atto modelli organizzativi innovativi. “Per la selezione dei progetti vincitori sono stati centrali gli elementi innovativi di processo, di supporto alle decisioni, di integrazione ospedale-territorio” hanno spiegato gli organizzatori.

L’Azienda USL di Bologna è la prima azienda sanitaria in Italia ad aver sperimentato il modello organizzativo delle Cliniche Virtuali Oculistiche: Spoke diagnostici periferici, dislocati strategicamente sul territorio ed inseriti in una rete di telemedicina Hub and Spoke. Le Cliniche Virtuali rappresentano un innovativo modello di medicina di prossimità oculistica, digitale e dematerializzata, che comporta consistenti miglioramenti nella gestione dei pazienti e nella ottimizzazione del loro percorso di cura.

Questo innovativo modello organizzativo, che ha comportato per l’Azienda USL di Bologna un investimento di circa un milione di euro, ha previsto l’acquisizione di strumenti di ultima generazione e tecnologie all’avanguardia per consentire la telerefertazione dal centro Hub che ha sede presso l’Ospedale Maggiore. In questo modo, i pazienti con patologia oculare cronica possono eseguire esami e test diagnostici sul territorio, interfacciandosi con gli infermieri e i professionisti sanitari presenti nelle singole Cliniche Virtuali, ricevendo comodamente il referto sul Fascicolo Sanitario Elettronico non appena refertato dal medico specialista presente nel centro Hub.

Il progetto rappresenta dunque una soluzione vincente su diversi fronti: garantisce il  follow up dei pazienti con patologie oculari croniche in prossimità del loro domicilio, favorendone una maggiore adesione; rappresenta un vantaggio logistico e organizzativo per pazienti e caregiver di soggetti fragili distribuiti sull’intero territorio; consente un’ottimizzazione delle risorse aziendali promuovendo peraltro la sostenibilità ambientale. Tra i benefici, infatti, si riscontra anche la riduzione delle emissioni di CO2 dovute ai lunghi tragitti che, precedentemente, i pazienti residenti fuori città dovevano percorrere per accedere agli esami diagnostici, che un tempo era possibile eseguire unicamente presso il centro Hub dell’Ospedale Maggiore. Non da ultimo, questa innovativa soluzione organizzativa consente una reale continuità assistenziale tra ospedale (dove il paziente viene seguito nella fase acuta) e territorio (dove il paziente cronico esegue il periodico follow up), dando sostanza a quanto delineato nel DM77.

“Siamo orgogliosi che alcune innovazioni intraprese dall’Azienda USL di Bologna nell’ambito della telemedicina possano fare scuola per altre Aziende sanitarie italiane. Colgo l’occasione per complimentarmi con l’intera equipe aziendale che ha lavorato a questo importante progetto, con l’obiettivo di migliorare ogni giorno i servizi offerti ai pazienti di tutto il territorio bolognese”. Così ha commentato la notizia del premio ricevuto Paolo Bordon, Direttore generale dell’Azienda USL di Bologna.

“Un riconoscimento prestigioso, che ci riempie di orgoglio perché premia la capacità innovativa della nostra sanità. Le nuove tecnologie, utilizzate nella maniera più efficace, sono alleate preziose di una sanità che punta ad un costante miglioramento della presa in carico dei cittadini e che mette i nostri professionisti nelle condizioni di svolgere al meglio il loro lavoro. La sanità pubblica e universalistica è anche questo, e ne siamo molto fieri”. Così è intervenuto l’Assessore Raffaele Donini, apprendendo la notizia.

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