E’ stata la Ministra per la Disabilità e la Famiglia Alessandra Locatelli questa mattina ad aprire i lavori del convegno “Percorsi di accoglienza e cura delle persone con autismo e disabilità nelle strutture sanitarie modenesi”, nell’ambito di Màt, a sottolineare come quello della salute mentale sia un tema importante e sentito anche a livello centrale.
Màt prosegue domani con diversi appuntamenti focalizzati sull’aspetto dell’inclusione, cominciando dalle persone con demenza, che hanno bisogno di essere stimolate, valorizzate, ascoltate ma soprattutto di essere incluse e poter partecipare alla vita della comunità, a dispetto della malattia. L’arte rappresenta uno strumento di dialogo e incontro per andare verso “comunità amiche” delle persone con demenza: è il tema che si affronta sabato mattina dalle 10 presso la RSA Villa Margherita di Modena nell’incontro “La bellezza è la vera arte della cura”, che prende lo spunto iniziale proprio dalle opere pittoriche esposte nella struttura, realizzate da un’ospite con Alzheimer.
Questo è uno dei numerosi incontri previsti per la giornata di domani, sabato 28 ottobre, che chiude la 13esima edizione di Màt – Settimana della Salute Mentale di Modena: la manifestazione, in questi otto giorni, ha confermato la sua mission di vero e proprio “laboratorio di comunità”. I dibattiti, le conferenze, gli eventi artistici e culturali che si sono alternati hanno raccolto e visibilità alle iniziative di inclusione sociale condotte su tutto il territorio provinciale, stimolando un approccio proattivo dei Servizi territoriali e producendo interazione e sensibilità ai bisogni reali delle persone.
“La malattia mentale, di fronte agli utenti e ai familiari che si organizzano per promuovere eventi culturali e di sensibilizzazione, smette di essere un tabù per la comunità: il disagio diviene piuttosto una condizione attraversabile, “che può colpire tutti”, dalla quale si può uscire facendo affidamento sulle risorse professionali e solidaristiche presenti sul territorio – sottolinea Fabrizio Starace, psichiatra, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche dell’AUSL di Modena e Presidente della Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica (Siep) – Nel corso delle varie edizioni, Màt ha costituito sempre più il momento culminante in cui assumono visibilità i progetti personalizzati di inclusione sociale e i progetti collettivi di cittadinanza attiva, rivolti a utenti che quotidianamente arricchiscono il lavoro clinico e terapeutico dei servizi di salute mentale, conferendogli ampiezza di respiro e di prospettiva. Più in generale, l’iniziativa si colloca all’interno di un’azione che va così a modificare la rappresentazione sociale dei disturbi mentali e incide sull’espressione stessa della domanda di salute mentale da parte della popolazione”.
Anche i bambini sono al centro dell’ultima giornata di Màt: “Giocando con i burattini”, a partire dalle 10.30 presso Lo Spazio Nuovo a Modena, è un laboratorio che vuole avvicinare on leggerezza i partecipanti all’espressione creativa e al teatro di figura. Suggerendo alcune tecniche di assemblaggio e costruzione si realizza un piccolo burattino che anche i più piccoli possono animare. Il laboratorio permette ai bambini (dai 4 anni in su) di vivere un’esperienza significativa tramite il linguaggio verbale, manipolativo, grafico-pittorico.
La settimana di Màt si è aperta in musica e si chiude in musica con la festa “Music Lab Fest II: musica per l’inclusione sociale”, in programma sabato 28 ottobre: sul palco si alterneranno gli artisti del ‘MusicLab’, spazio di aggregazione e laboratorio di musica dell’Associazione Insieme a Noi, che porteranno sul palco le performance a partire da beats hip-hop o tracce strumentali; dopo di loro toccherà agli “Universe in My Yard”, agli “Hanga Roa” e ai “Dreamcrawler” del collettivo bolognese “Hellacious crew” (dalle 18.30 a La Tenda di Viale Monte Kosica).