La malattia di Parkinson e i suoi risvolti a livello psicologico. Questo è il tema centrale di un evento, ad accesso libero e senza registrazione, in programma a Modena questo sabato, 25 novembre, dalle 9.30 alle 12.30 nell’Aula Magna del Centro Servizi Didattici della Facoltà di Medicina e Chirurgia di UNIMORE. In quella data ricorre infatti la giornata nazionale dedicata al tema: questa malattia neurodegenerativa cronica progressiva rappresenta la seconda causa di deterioramento cognitivo per frequenza, dopo l’Alzheimer, ed è causa di marcato impatto sulla qualità di vita delle persone affette e dei familiari.

L’occasione è quella per illustrare le realtà modenesi che vertono su questa malattia: dall’associazionismo rappresentato dal Gruppo Parkinson di Carpi e l’Associazione Parkinson di Modena, alle Neurologie dell’AOU di Modena, diretta dal Professor Stefano Meletti, e degli ospedali di Carpi e Mirandola dell’AUSL (dirette dal Dottor Mario Santangelo). Negli anni sono stati costruiti percorsi assistenziali e di supporto per le persone affette da malattia di Parkinson e per i familiari per tutto il territorio modenese, i quali hanno coinvolto sia le associazioni che i servizi sanitari di riferimento.

All’Ospedale Civile di Baggiovara superano le mille unità i pazienti seguiti dall’ambulatorio dedicato alla malattia di Parkinson e disordini del movimento, con particolare riferimento a persone affette da quadri di complessa gestione, esordio giovanile e geneticamente determinati. Le figure di riferimento sono le Dottoresse Roberta Pentore e Francesca Antonelli assieme al Dottor Vittorio Rispoli. Quello dell’AOU modenese è uno dei centri di riferimento regionali per la malattia di Parkinson mediante trattamenti con stimolazione cerebrale profonda e terapie infusionali, in cui sono stati sviluppati anche percorsi per il trattamento con tossina botulinica anche in maniera congiunta con la Struttura Operativa Complessa di Medicina Riabilitativa diretta dalla Dottoressa Giovanna Fabbri e in cui opera la Dottoressa Maria Longhi.

Per parlare di rapporto tra malattia di Parkinson e i risvolti psicologici, quindi come questi possono influenzare la qualità di vita e la gestione della malattia, interverranno i già citati il Dottor Vittorio Rispoli dell’AOU, il Dottor Stefano Amidei della UOC di Neurologia presso l’ospedale di Carpi e Mirandola, la Dottoressa Serena Caramori della Psicologia Clinica dell’AOU, il Dottor Giulio Cabri in rappresentanza del Servizio di Igiene Mentale dell’AUSL – ospedale “Ramazzini” di Carpi, nonché Presidente del Gruppo Parkinson carpigiano, e Villiam Martinelli, presidente dell’Associazione Parkinson di Modena, assieme ad alcuni pazienti che porteranno le loro testimonianze.

«La malattia di Parkinson – commenta il Professor Stefano Meletti – è caratterizzata disturbi motori, come la rigidità, lentezza nel movimento, e disturbi non-motori, come disordini minzionali e del controllo della pressione arteriosa. Purtroppo, non esistono terapie che possano modificare la storia naturale della malattia, ma sono disponibili differenti strategie terapeutiche (farmacologiche, riabilitative e chirurgiche) per ridurre i sintomi e disabilità e migliorare la qualità di vita delle persone affette e dei familiari. La giornata nazionale del 25 Novembre è un’occasione speciale per permettere di affrontare la malattia non solo nei suoi aspetti scientifici, ma anche in quelli più umani e relazionali».

«Per la prima volta in provincia di Modena si celebra la giornata nazionale del Parkinson – sottolinea il dottor Mario Santangelo – in perfetta sintonia e insieme per quanto riguarda le due Associazioni di volontariato presenti in provincia e la Neurologia dell’AOU e la Neurologia dell’AUSL, ottimo esempio di collaborazione e di rete. La Neurologia dell’AUSL segue circa 500 pazienti affetti da malattia di Parkinson e Parkinsonismi; la sede dell’ambulatorio dedicato di secondo livello è situato presso l’ospedale di Carpi, dove viene attuata la presa in cura. Presso le Casa della Comunità di Concordia e di Finale Emilia e all’Ospedale di Mirandola vengono seguiti pazienti afferenti al nostro centro con patologia di minor gravità, secondo il concetto di prossimità delle cure e gestione della patologia cronica sul territorio. Inoltre, presso l’Ospedale di Carpi sarà riattivato un progetto di centro unico di presa in carico del paziente parkinsoniano complesso. L’attività del nostro ambulatorio di secondo livello, dove viene praticata terapia con tossina botulinica, prevede una gestione multidisciplinare, quando necessaria, condivisa con altri specialisti quali urologo, fisiatra, cardiologo, logopedista, professionisti del Centro per i disturbi cognitivi della Neurologia, ecc. Le figure di riferimento sono i dottori Stefano Amidei e Giombattista Sallemi per l’ambulatorio Parkinson e le dottoresse Manuela Costa e Chiara Vincenzi per la fase diagnostica dei disturbi cognitivi in tali pazienti».

 

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