“L’altro giorno guardavo il video della fiaccolata in memoria di Giulia Cecchettin, la giovane uccisa a Vigonovo dall’ex fidanzato. Il momento che mi è rimasto più impresso è quando il papà, in prima fila assieme all’altra figlia, la bacia. Un bacio dolcissimo e straziante, di un padre che senza parlare le sta dicendo ‘Amore mio lo so, è un incubo, ma resistiamo, dobbiamo farlo, per Giulia’. Ho provato in quel momento un dolore e una rabbia incredibili. Per la vita di quella ragazza che non c’è più e per quella famiglia dove, da ora in poi, abiterà per sempre il dolore dell’assenza e della violenza”.

Così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ricorda il femminicidio di Giulia, l’ultimo di oltre 100 casi in Italia da inizio anno.

“È un numero che da solo fa girare la testa- prosegue il presidente-, e che non tiene conto di tutte le altre donne che ogni giorno sopravvivono in silenzio alla violenza fisica e psicologica di partner ed ex. Sono migliaia, alcune si rivolgono ai centri antiviolenza e ai servizi in tempo, altre invece sopportano in silenzio mentre il tempo passa. Va bene inaugurare panchine rosse, fare minuti di silenzio in memoria delle vittime, indossare fiocchi rossi. Ma per me non basta”.

“Il 25 novembre sarà celebrato davvero- chiude Bonaccini- quando per gli altri 364 giorni dell’anno avremo fatto qualcosa di concreto per cambiare dal profondo, con tutti i mezzi possibili, la mentalità degli unici responsabili di questa tragedia: gli uomini. Le cose cambieranno davvero quando non leggeremo più di donne fatte a pezzi, tumefatte, distrutte, calpestate, odiate, denigrate, umiliate da uomini che non sopportano la loro libertà. Questo è il mio, il nostro impegno. Allora sì che il 25 novembre sarà davvero la giornata contro la violenza sulle donne”.

La partecipazione della Regione alle iniziative contro la violenza sulle donne

Il presidente Bonaccini, lunedì 27 novembre, sarà a Reggio Emilia per l’inaugurazione di una panchina rossa nell’ambito dell’iniziativa “Tante come te” di Unimore, Università di Modena e Reggio Emilia. Martedì 28 novembre interverrà, presso la sede Rai di Bologna, all’inaugurazione della panchina rossa dedicata alla memoria di Camilla Auciello, collaboratrice Rai e vittima di femminicidio nell’aprile 2011. In serata, alle 21 al Teatro Regio di Parma, Bonaccini parteciperà allo spettacolo “Senza mezze misure”, scritto a due mani dallo scrittore e presidente della Fondazione emiliano-romagnola vittime dei reati, Carlo Lucarelli, assieme alla direttrice dell’ente, Elena Zaccherini, e con la partecipazione del coro Farthan di Marzabotto.  Lo spettacolo, dopo il debutto lo scorso anno a Modena, ha l’obiettivo di sostenere l’attività della Fondazione regionale che, solo nel 2023, ha aiutato 44 vittime di violenza e maltrattamenti in ambito familiare.

Domani, 25 novembre, l’assessora regionale alle Pari opportunità, Barbara Lori, sarà presente a Parma, alle 10, al corteo promosso dal Comune in collaborazione con le scuole secondarie di secondo grado e la rete delle Associazioni del territorio e alle 14,30 al ritrovo in Piazza Duomo in contemporanea con la grande manifestazione di Roma al Circo Massimo.

Alle 15,20 parteciperà, a Fidenza (Pr), alla proiezione del film di Marco Mazzieri “La gioia all’improvviso” che racconta il lavoro svolto quotidianamente a sostegno delle donne in difficoltà delle operatrici del Centro Antiviolenza.

Infine, alle 17, Lori sarà a Parma per la Festa Sociale Oltretorrente dove verrà presentato il nuovo progetto parità di genere realizzato in collaborazione con Chiesi Foundation onlus.

L’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, parteciperà domani a Reggio Emilia alla camminata “Insieme contro la violenza sulle donne” con partenza alle 11 da piazza Prampolini, mentre l’assessore regionale al Bilancio, Paolo Calvano, sarà presente al flash mob “Lo sapevamo già tutte. Per Giulia e per tutte” organizzato a Ferrara in piazza Savonarola alle ore 15,30.

 

L’impegno della Regione

Dal Reddito di libertà (finanziato con 2,6 milioni di euro) alla cultura del rispetto che si impara a scuola; dai progetti con gli enti locali e il Terzo settore per le pari opportunità e il lavoro, all’accordo con l’Ufficio scolastico regionale per la formazione degli insegnanti 400 gli insegnanti che hanno partecipato al primo corso Regione-USR per contrastare stereotipi e abusi, all’intesa con Anci per rafforzare, anche attraverso un nuovo corso per mediatrici e mediatori interculturali, l’azione sul territorio a sostegno delle donne in difficoltà. E ancora, dalle Linee guida per i Pronto soccorso, all’accordo con la Città Metropolitana di Bologna per l’autonomia abitativa delle donne vittime di violenza.

È l’impegno a tutto campo della Regione per contrastare la violenza di genere.

Dal 2020 sono oltre 20 i milioni di euro investiti dalla Giunta regionale, risorse e azioni di cui si è parlato oggi, a Bologna, nel corso del convegno “Alleanze ed esperienze contro la violenza di genere. Solo insieme possiamo sradicarla”.  Un’iniziativa con cui la Regione ha chiamato a raccolta le tante realtà attive sul territorio: Comuni, Centri antiviolenza, Consultori e pronto soccorsi, Centri per uomini autori di violenza, Terzo settore e naturalmente il mondo della scuola.

E per ricordare a tutte le donne che non sono sole e che sul territorio ci sono realtà e professionisti pronte ad aiutarle, la Regione ha lanciato la nuova campagna istituzionale, “Il nostro silenzio non ci proteggerà”, una frase di Audre Lorde, scrittrice e attivista statunitense, declinata attraverso i volti di operatrici e operatori dei centri antiviolenza e del mondo sociosanitario, psicologi, mediatrici e mediatori culturali. E che si affiancherà alla campagna ‘Se te lo dice è VIOLENZA’ lanciata nei giorni scorsi: 12 manifesti, uno per ogni mese, che da gennaio a dicembre 2024 sarà possibile leggere nelle strade e nelle piazze dell’Emilia-Romagna e che riportano frasi diverse, vere, dure come schiaffi dette dagli uomini alle donne. Due campagne che in modi diversi vogliono contribuire allo stesso obiettivo: spingere le donne, che si trovano a vivere situazioni di fragilità, a uscire dall’isolamento e a chiedere aiuto.

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