Viaggiava a bordo di un autobus di linea di trasporto urbano sprovvista del biglietto. Sorpresa senza il previsto titolo di viaggio, la ragazza, una 20enne reggiana, ha fornito al controllore i dati anagrafici di una sua amica, (titolare di abbonamento), la quale era a conoscenza dell’episodio. Nonostante gli accordi fra le due amiche, la pseudo-vittima quando si è vista recapitare più di due multe, si è recata dai carabinieri di San polo d’Enza, denunciando di essere stata vittima di sostituzione di persona.

Le indagini svolte dai militari, permettevano di accertare che le due ragazze erano complici, in quanto la pseudo vittima era consapevole del fatto che l’amica utilizzasse i propri dati per viaggiare gratis sui mezzi di trasporto. Per questi motivi i carabinieri della stazione di San Polo d’Enza, a conclusione delle indagini hanno denunciato, alla procura di Reggio Emilia, diretta dal procuratore Calogero Gaetano Paci, due 20enni, entrambe con l’accusa di “falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità o su qualità personali o di altri” e una delle due anche per “simulazione di reato”. Gli accertamenti relativi al procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguiranno per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.

Secondo quanto ricostruito da carabinieri di San Polo d’Enza, che hanno condotto le indagini, la falsa vittima, una 20enne, il 29 settembre scorso, si presentava presso gli uffici della locale caserma, per sporgere formale denuncia contro ignoti raccontando che, nel mese di agosto, riceveva due sanzioni relative al mancato possesso del biglietto di viaggio sui mezzi aziendali della società di trasporto urbano sostenendo quindi che un’altra persona si era sostituita a lei. Le indagini dei carabinieri permettevano di appurare, come nelle due occasioni, la persona sanzionata aveva declinato ai controllori della linea di trasporto urbano le precise generalità dando il nome dell’amica. Successivamente veniva rilevata la non corrispondenza delle fotografie del trasgressore effettuate dai controllori, nelle due occasioni, con quelle della vittima.

Al fine di accertare l’identità del reale trasgressore, i militari provvedevano a porre in visione alla vittima le fotografie scattate alla ragazza sanzionata apprendendo trattarsi di una sua amica. I militari, invitavano in caserma, la ragazza che si sarebbe sostituita alla denunciante e nella stessa mattinata si presentava in caserma anche la pseudo vittima sostenendo di voler ritirare la denuncia, a seguito delle minacce fatte tramite la piattaforma di messaggistica instagram dalla sua amica. Alla richiesta dei militari di poter visionare le minacce ricevuto sul telefono, la ragazza si rifiutava, insospettendo sempre di più i militari, i quali decidevano di approfondire gli accertamenti e le indagini che permettevano di mettere in luce una diversa realtà dei fatti, ovvero che le due ragazze erano complici in quanto una delle due era ben consapevole del fatto che l’altra utilizzasse e comunicasse falsamente i propri dati  per viaggiare gratis sui mezzi di trasporto, e nonostante questo, sporgeva denuncia falsamente, pur conoscendo la verità. Pertanto i carabinieri della stazione di San polo d’Enza, a conclusione dell’iter investigativo hanno acquisito a carico delle due ragazze, elementi circa la loro presunta responsabilità in ordine ai reati contestati circostanza per cui le due giovani venivano denunciate alla procura reggiana in relazione ai citati riferimenti normativi violati.

 

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