Sono sei gli emendamenti al Bilancio di previsione 2024-2026 approvati dal Consiglio comunale di Modena nella seduta di giovedì 21 dicembre, sui nove documenti presentati complessivamente. Continuare a garantire i servizi, consolidandone la qualità e senza aumentare rette e tariffe, per aiutare le famiglie ad affrontare le difficoltà determinate dall’inflazione e dalla crisi energetica, sono gli elementi principali della manovra finanziaria dell’Ente, in cui la spesa corrente per il prossimo anno è prevista in quasi 261 milioni di euro, per poi scendere a 252,8 nel 2025 e a 250,6 nel 2026. Mentre gli investimenti nel triennio sfiorano i 124 milioni di euro, con un 2024 che vale da solo, considerando anche le risorse del Pnrr, circa 90 milioni. Il Bilancio è stato approvato dai gruppi di maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Europa verde – Verdi e Modena civica), con il voto contrario delle opposizioni: Movimento 5 stelle, Lega Modena, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Alternativa popolare e Gruppo indipendente per Modena. Assente Modena sociale – Indipendenza!.

Venendo agli emendamenti, con il voto dei gruppi di maggioranza e quello contrario di M5s, Lega Modena, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Alternativa popolare e Gruppo indipendente per Modena sono stati approvati i tre emendamenti proposti dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli, con cui si prevedono la ricomposizione fondiaria del comparto di Abitare sociale, già approvata come emendamento al Dup del Comune, e adeguamenti dei documenti di bilancio sulla base di provvedimenti assunti nell’esercizio 2023, ma dopo la definizione dello schema di bilancio 2024-2026. In parte corrente si tratta di nuove entrate per complessivi 241 mila euro da finanziamenti della Fondazione di Modena (80 mila per il progetto Sport4Young 3.0 e 49 mila per Hub in Polis), dai proventi delle nuove licenze per taxi (previsti 110 mila euro da utilizzare per iniziative a favore del turismo) e da Arpae (2 mila euro per attività di contrasto alla diffusione della zanzara tigre).

Ok anche all’emendamento dei quattro gruppi di maggioranza che proponeva di aumentare di 100 mila euro le risorse a sostegno degli affitti per contrastare il disagio abitativo, visto che il Governo non ha rifinanziato il Fondo sociale affitti e il Fondo morosità incolpevole per il 2024, come già aveva fatto per quest’anno. Le risorse verrebbero ricavate da una riduzione di altri contributi assistenziali. A favore si sono espressi i proponenti; contrari Lega Modena, Alternativa popolare, Forza Italia e Fratelli d’Italia; astenuto il M5s.
Attivare un fondo di 40 mila euro a sostegno del commercio, in una fase congiunturale difficile, era invece la proposta, approvata, dei gruppi Pd e Modena civica. Per i promotori, che ricaverebbero le risorse da riduzioni di 10 mila euro da quattro attività istituzionali, ci sarebbero benefici per gli esercenti e per la vivibilità e la sicurezza della città. L’emendamento ha ricevuto i voti dei proponenti e del M5s; astenuti Sinistra per Modena, Europa verde – Verdi e Alternativa popolare; contrati Lega Modena, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Gruppo indipendente per Modena.

Approvato pure un altro emendamento proposto sempre da Pd e Modena civica, a firma dei due capigruppo e del consigliere Stefano Manicardi, che chiedeva di vincolare una quota di 15 mila euro dei contributi alle associazioni di quartiere al finanziamento della programmazione estiva di iniziative organizzate con collaborazioni tra diversi soggetti sull’esempio di quanto promosso dal Quartiere 4 con “Frazioni al centro”. A favore i gruppi di maggioranza e il M5s; contrari Lega Modena, Gruppo indipendente per Modena, Alternativa popolare, Forza Italia e Fratelli d’Italia.

Per quanto riguarda gli emendamenti respinti, Alberto Bosi (Alternativa popolare) proponeva la creazione di un fondo da 30 mila euro per sostenere economicamente il diritto allo studio degli studenti universitari più poveri della città, togliendo le risorse dalle spese degli organi istituzionali. Il documento ha ricevuto i voti a favore anche di Lega Modena, Movimento 5 stelle, Gruppo indipendente per Modena, Forza Italia e Fratelli d’Italia; contrari i gruppi di maggioranza; non votante il consigliere Manicardi del Pd.
Infine, respinti anche i due emendamenti proposti dal M5s, uno dei quali in conto capitale, che proponeva di eliminare la previsione di 200 mila euro per realizzare un parcheggio nell’area delle vie Mascagni e San Giovanni Bosco, investendo la stessa cifra per la realizzazione di zone quiete nei pressi delle scuole. Il parcheggio – si spiegava nella proposta – non risolverebbe la situazione viaria della zona Musicisti, dove servirebbe invece una ztl per le aree più trafficate, e nello spazio individuato per il parcheggio sarebbe più opportuno un bosco urbano. A favore si è espresso il gruppo proponente; contrari Pd, Modena civica, Lega Modena, Forza Italia e Fratelli d’Italia; astenuti Sinistra per Modena, Europa verde – Verdi, Alternativa popolare e Gruppo indipendente per Modena.

L’altro emendamento riprendeva quello già respinto dal Consiglio comunale in occasione dell’aggiornamento al Dup e proponeva di avvalersi della possibilità di mantenere i quattro scaglioni Irpef per l’applicazione dell’addizionale comunale, così da evitare una riduzione del gettito (prevista con la rimodulazione a tre scaglioni decisa dal Governo, con accorpamento dei primi due, fino a 28 mila euro) e utilizzare il milione e 324 mila stimato a sostegno delle famiglie in condizione di disagio abitativo. Il documento, che chiedeva di rinviare la decisione sull’Irpef ad aprile 2024, è stato respinto col voto a favore del M5s; contrari Pd, Modena civica, Lega Modena, Forza Italia, Alternativa popolare e Fratelli d’Italia; astenuti Sinistra per Modena, Europa verde – Verdi e Gruppo indipendente per Modena.

Più risorse e sostegno dal Governo, per maggiore equità sociale, prosecuzione progetti Pnrr e sicurezza, ma anche accelerazione per le zone 30 e coinvolgimento dei cittadini nell’amministrazione della città. Sono le principali richieste contenute nelle quattro mozioni proposte dai gruppi di maggioranza (Pd, Europa verde – Verdi, Sinistra per Modena e Modena Civica) e nelle due presentate dal Movimento 5 stelle, approvate dal Consiglio comunale nella seduta di giovedì 21 dicembre.

Sono stati in tutto nove gli ordini del giorno collegati al Bilancio di previsione 2024-2026 presentati da alcuni gruppi consiliari, di cui sei approvati e tre respinti.

Delle mozioni approvate, tre sono state presentate dai gruppi di maggioranza (Pd, Europa verde – Verdi, Sinistra per Modena e Modena Civica), due delle quali illustrate dal primo firmatario Antonio Carpentieri del Pd che chiedono di “salvaguardare i progetti del Comune dalla rimodulazione e definanziamento del Pnrr voluto dal Governo” e di “attivarsi urgentemente nei confronti del Governo per ottenere modifiche alla Legge di Bilancio in risposta alle esigenze degli enti locali”; il terzo documento, illustrato dalla prima firmataria Paola Aime di Europa verde-Verdi, chiede di “destinare ricorse economiche per accelerare il progetto Modena 30 chilometri orari, previsto dal Pums”. I documenti sono stati approvati con  anche il voto a favore del M5s e il voto contrario di Gruppo indipendente per Modena, Lega Modena, Alternativa Popolare, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Approvata anche la mozione sulle “sicurezze urbane come priorità dell’amministrazione del Bilancio comunale, per sostenere la coesione sociale” sottoscritta da Pd, Europa verde – Verdi e Modena civica (illustrata dal primo firmatario Carpentieri del Pd e approvata con anche il voto a favore del M5s e quello contrario di Gruppo indipendente per Modena, Lega Modena, Alternativa Popolare, Forza Italia e Fratelli d’Italia; astenuto il gruppo di Sinistra per Modena).

Approvati, infine, anche due ordini del giorno presentati dal Movimento 5 stelle che chiedono all’Amministrazione di: “garantire maggiore sicurezza per il quartiere Sacca” (illustrato da Barbara Moretti e approvato con anche il voto a favore di Pd, Europa verde – Verdi, Gruppo indipendente per Modena, Lega Modena, Alternativa Popolare, Forza Italia e Fratelli d’Italia; astenuti Sinistra per Modena e i consiglieri del Pd Federica Di Padova e Fabio Poggi) e di “avviare un percorso che porti alla sperimentazione di un Bilancio partecipativo” (illustrato da Giovanni Silingardi e approvato con anche il voto a favore di Pd, Europa verde – Verdi, Sinistra per Modena, Modena Civica e quello contrario di Lega Modena, Forza Italia, Fratelli d’Italia e del consigliere Fabio Poggi del Pd; astenuti Gruppo indipendente per Modena e Alternativa Popolare).

Respinti, invece, i seguenti documenti: l’ordine del giorno proposto da Alberto Bosi (Alternativa Popolare) per l’introduzione del “fattore famiglia” a integrazione dell’Isee (respinto con il voto a favore di Gruppo indipendente per Modena, Lega Modena, M5s, Alternativa Popolare, Forza Italia e Fratelli d’Italia e quello contrario di Pd, Europa verde – Verdi, Sinistra per Modena e Modena Civica); quello proposto da Giovanni Bertoldi (Lega Modena) che proponeva “misure a sostegno delle politiche per le sicurezze” (respinto con il voto a favore di Gruppo indipendente per Modena, Alternativa Popolare, Forza Italia e Fratelli d’Italia e quello contrario dei gruppi di Pd, Europa verde – Verdi, Sinistra per Modena e Modena Civica; astenuto il M5s); l’ordine del giorno proposto illustrato da Andrea Giordani del Movimento 5 stelle che chiedeva “interventi di rigenerazione nel quartiere Madonnina” (respinto con il voto a favore di Gruppo indipendente per Modena, Lega Modena, Alternativa Popolare, Forza Italia e Fratelli d’Italia e quello contrario di Pd e Modena Civica; astenuti Europa Verde-Verdi e Sinistra per Modena; non ha votato il consigliere Stefano Manicardi del Pd).

“Attivarsi per esprimere contrarietà ai definanziamenti decisi dal Governo sul Pnrr pretendendo opportune coperture economiche a sostegno di enti locali e imprese vincitrici degli appalti”. È l’invito che rivolge all’Amministrazione la mozione presentata dai gruppi di maggioranza (Pd, Europa verde – Verdi, Sinistra per Modena e Modena Civica) e illustrata da Carpentieri del Pd. La revisione del Piano di ripresa e resilienza presentata dal Governo, spiega il documento, è fonte di preoccupazione per l’eventualità che alcuni progetti e opere del Comune (già attuati o in corso di realizzazione) siano, appunto, definanziati e quindi resi inattuabili. A fronte di questa situazione, la mozione invita comunque a proseguire l’iter politico, tecnico e amministrativo per la realizzazione degli investimenti finanziati con i fondi Pnrr.

La seconda mozione presentata dai gruppi di maggioranza, e illustrata sempre da Carpentieri del Pd, chiede al Governo di apportare modifiche alla Legge di Bilancio, per supportare la tenuta finanziaria dei Comuni e liberare risorse in chiave redistributiva e anti-inflazione. Il documento puntualizza, infatti, che rispetto ad attuali problematiche gravanti anche sui Comuni, come l’impatto dell’inflazione sui servizi pubblici, il disagio abitativo e il trasporto pubblico, “sono giunte dalla manovra finanziaria del Governo risposte altamente insufficienti”. L’atto chiede inoltre all’Amministrazione di sollecitare l’Esecutivo affinché attui “urgenti aggiornamenti” sulle riforme politico-istituzionali in corso che potrebbero ulteriormente impattare proprio gli enti locali (come il ruolo dei Comuni e delle autonomie della annunciata riforma costituzionale).

La terza mozione presentata dai gruppi di maggioranza e illustrata da Paola Aime (Europa verde – Verdi) chiede di anticipare al 2026 (rispetto alla scadenza del 2030 prevista dal Piano urbano della mobilità sostenibile) l’obiettivo di Modena “a 30 chilometri orari”, come limite di velocità in ambito urbano. Si tratta, precisa l’atto, di una richiesta sempre più diffusa tra cittadini e organizzazioni del territorio, prevedendo anche l’installazione di dispositivi che limitino la velocità dei mezzi di trasporto, al fine di contrastare gli incidenti stradali. Per questo scopo, il documento chiede dunque di individuare una specifica voce nel piano investimenti del Comune e di prevedere, contestualmente, azioni di monitoraggio e una campagna di controllo e sanzionamento della Polizia locale.

“Mantenere la promessa di elevamento di fascia della Questura di Modena e di aumento degli organici di tutte le forze dell’ordine, per rispondere alle esigenze del territorio”. È la richiesta della mozione presentata da Pd, Europa verde – Verdi e Modena Civica rivolta al Governo. Illustrando il documento, il capogruppo Pd Carpentieri, ha precisato che le sicurezze sono un tema politico di “assoluta rilevanza” e che i reati e i fenomeni di degrado urbano rappresentano una priorità politica. La mozione chiede dunque all’Amministrazione di sostenere la proposta di emendamento dell’Anci per la creazione di un Fondo nazionale sicurezza urbana e di proseguire investimenti sulla videosorveglianza, sostenendo anche interventi (privati e pubblici) di recupero e rigenerazione urbana, in quanto deterrenti di fenomeni di illegalità.

Sicurezza e partecipazione cittadina al governo della città sono i temi delle due mozioni approvate del M5s. La prima, presentata da Barbara Moretti, chiede all’Amministrazione di garantire maggiore sicurezza per il quartiere Sacca, anche attraverso interventi di riqualificazione urbana “in grado di offrire, rispetto ai reati, condizioni deterrenti”. La mozione chiede dunque di recepire le istanze di gruppi e comitati cittadini, potenziando l’illuminazione pubblica del quartiere e garantendo risparmio energetico. Contestualmente, viene chiesto di verificare l’adeguata copertura della rete di telecamere di videosorveglianza. Avviare un percorso che porti a una prima applicazione sperimentale di Bilancio partecipativo è l’invito rivolto all’Amministrazione da Giovanni Silingardi. “Si tratta di un meccanismo – ha precisato il consigliere – grazie al quale la popolazione contribuisce a stabilire come e a chi assegnare le risorse pubbliche, migliorando quindi la trasparenza e il controllo della gestione pubblica”. Per favorire l’attuazione della proposta, l’atto chiede quindi di prevedere nelle prossime variazioni di Bilancio specifici fondi da destinare all’attuazione del progetto.

Sostegno alle famiglie, alle politiche per le sicurezze e al futuro assetto del quartiere Madonnina, sono i temi dei tre ordini del giorno respinti. In particolare, la mozione presentata da Alberto Bosi (Alternativa Popolare) chiedeva all’Amministrazione di rendere più eque le tariffe per i servizi per le famiglie con figli a carico, verificando l’ipotesi di introdurre, sperimentalmente, il “fattore famiglia comunale”, a integrazione dell’Isee. “Si tratta di un fattore – ha spiegato Bosi – che, tramite un coefficiente, permette di tenere maggiormente conto dei bisogni del nucleo familiare, aiutando quindi le famiglie più povere della nostra città”. La mozione presentata da Giovanni Bertoldi (Lega Modena) invitava l’Amministrazione a stanziare più risorse economiche sulla sicurezza. Il capogruppo ha spiegato che, “nonostante la criminalità a Modena sia in drammatico aumento, il Comune riduce progressivamente le risorse economiche a favore della Polizia locale”. Pertanto, l’atto chiede di “invertire” questa tendenza e assicurare un più efficace contrasto alla criminalità, avviando iniziative per aumentare gli investimenti sulla sicurezza e ampliare i fondi destinati alla Polizia locale. Infine, la mozione illustrata da Andrea Giordani (Movimento 5 stelle) chiedeva di migliorare, attraverso studi e progetti partecipati, il futuro assetto del quartiere Madonnina. In particolare, è stato chiesto di riservare priorità alla demolizione del cavalcavia della ex ferrovia, con il conseguente recupero della visione della Ghirlandina e dell’area interessata (destinandola a piazza pedonale e servizi di livello). Il documento, inoltre, oltre a chiedere di individuare possibili forme di finanziamento per gli interventi di rigenerazione pubblici e privati, invita a valorizzare gli elementi architettonici di qualità presenti nel tragitto verso il centro storico (come gli edifici liberty di via Tabacchi).

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