«La diffusione dei sistemi di Intelligenza Artificiale delinea un cambio di paradigma nel mondo del lavoro, ma questo non significa che la tecnologia sostituirà le persone. Anzi, grazie al progresso della tecnologia avremo molte più possibilità di creatività e di innovazione per far sì che le imprese rimangano competitive sul mercato».
Carlo Alberto Rossi, Segretario Generale Lapam Confartigianato, analizza la ricerca elaborata dall’ufficio studi Lapam Confartigianato che evidenzia come, a livello regionale, negli ultimi quattro anni solo una micro e piccola impresa su 10 che lavora in subfornitura dichiara di aver perso commesse a seguito di processi di automazione e/o robotizzazione di uno o più dei principali committenti. Secondo lo studio ricavato da un sondaggio svolto nel mese di ottobre 2023 (i cui risultati sono stati analizzati nel mese di dicembre), Reggio Emilia si piazza al quarto posto tra le province dell’Emilia-Romagna per maggior propensione a investire nei vari ambiti della trasformazione digitale tra le MPI con una quota del 67,8%. Il territorio reggiano è sul gradino più basso del podio invece per quanto concerne gli investimenti nella formazione a seguito della trasformazione digitale, facendo registrare un 30,3%.
Sempre secondo l’analisi elaborata a livello regionale, tra i principali rischi identificati dalle micro e piccole imprese come conseguenza dello sviluppo dell’IA al primo posto abbiamo la perdita di posti di lavoro, seguite da un rischio di minor capacità creative e di un appiattimento della fantasia.
«La tecnologia non deve essere vista come il nemico, tutt’altro – conclude Il Segretario Generale Rossi –. I sistemi di IA sono un prezioso alleato nel proprio lavoro e per la propria impresa. Siamo tutti consapevoli di quanto nell’artigianato sia necessario ancora l’impiego di lavoro manuale, in quantità e modalità differenti a seconda del mestiere, per garantire qualità e personalizzazione nel servizio. E la buona riuscita è permessa solo dal rapporto umano e diretto tra cliente e artigianato. La tecnologia, però, permette uno snellimento del lavoro e un abbattimento dei costi di impresa e, di questi tempi, anche un supporto vista la carenza di personale e la difficoltà nel reperire figure professionali specializzate. Saper cogliere le sfide poste dalla transizione digitale mossa dall’IA sarà necessario per ampliare gli investimenti e rimanere competitivi sul mercato nazionale e internazionale, visto che le nostre imprese producono eccellenze, simbolo del Made in Italy, molto ambite all’estero. È fondamentale, poi, credere nella formazione del personale per permettere una migliore messa a terra dell’investimento grazie alle giuste competenze».