Nella legge di bilancio il Governo Meloni ha cancellato totalmente le risorse per il Fondo nazionale per il contrasto dei disturbi alimentari.
Questa scelta rischia di indebolire gli sforzi finora compiuti per fronteggiare un’autentica emergenza sociale, che colpisce in modo particolare i giovani e le donne, e che si aggiunge al taglio già effettuato dal Governo relativo alle risorse del Fondo a sostegno delle persone con disabilità, colpendo in particolare le persone più fragili e le famiglie.
“In questo modo – commenta la consigliera regionale dell’Emilia-Romagna Giulia Pigoni (Italia Viva) – si negano servizi essenziali e si minano ulteriormente le prospettive di inclusione, di crescita e, in sostanza, di futuro”.
Per questa ragione Pigoni ha interrogato la Giunta regionale per sapere se intenda agire nei confronti del Governo per chiedere il ripristino delle disponibilità del Fondo statale per il contrasto dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione, indicando quali possano essere gli effetti in Emilia-Romagna (in particolare per i servizi territoriali e per i pazienti e le loro famiglie) del taglio operato a livello nazionale.
I disturbi dell’alimentazione comportano diversi problemi di tipo biologico, psichico, familiare e socio-culturale, per i quali sono necessari trattamenti specializzati. Questi disturbi sono drammaticamente in aumento: non a caso nel 2022 la Regione Emilia-Romagna ha stanziato 820 mila euro per sostenere il programma di assistenza ai giovani tra i 12 e i 25 anni con disturbi del comportamento alimentare e per supportarne l’assistenza residenziale nelle strutture accreditate.
Risorse che si sono sommate a quelle di fonte statale (1,9 milioni), rese disponibili attraverso il fondo nazionale istituito dal Governo Draghi. Ora il Governo Meloni ha fatto retromarcia.
“Davanti a questa emergenza – conclude Pigoni – e alle tante esperienze personali dolorose che sentiamo così di frequente, il Governo Meloni cosa fa? Con una mano aumenta le spese dello staff di Palazzo Chigi, con l’altra taglia ben 25 milioni di euro al fondo sui disturbi alimentari. Dobbiamo intervenire subito per porre rimedio a questo scempio!”.