Promuovere e valorizzare il tratto modenese del cammino di santa Giulia, un itinerario storico, spirituale, naturalistico evocativo della traslazione delle reliquie di santa Giulia, avvenuta in epoca Longobarda per volontà di Re Desiderio e di sua moglie Ansa nell’anno 762.

E’ questo l’obiettivo dell’associazione “Il cammino di Santa Giulia” per far conoscere alla comunità locale il tragitto di un percorso che parte dalla Corsica fino a Brescia lungo complessivamente 467 chilometri, in 28 tappe (di cui 25 in territorio italiano), attraverso Toscana, Emilia-Romagna e Lombardia in un itinerario costituito dall’unione delle storiche Pievi intitolate a Santa Giulia.

Nel territorio provinciale di Modena, il cammino si sviluppa dal Passo delle Radici e Migliarina di Carpi, passando per la Pieve di Santa Giulia di Monchio di Palagano e per la chiesa dedicata alla santa a Migliarina per una lunghezza complessiva di circa 136 chilometri.

Per il presidente della Provincia di Modena Fabio Braglia «questo cammino arricchisce il panorama di itinerari che attraversano il nostro territorio, come ad esempio la Via Romea Germanica Imperiale, la Via Romea Nonantolana, la Via Romea Strata Nonantolana, l’alta Via dei Parchi e la Via Vandelli. Il cammino di Santa Giulia vanta molteplici scenari paesaggistici che, unendo chiese, pievi e luoghi della devozione della Santa offre, passo dopo passo, numerosi spunti di riflessione sull’evoluzione dell’ambiente ma anche occasione di conoscere luoghi, tradizioni e comunità di un’Italia oggi spesso trascurata».

Complessivamente il cammino di Santa Giulia, attraversa il territorio di due nazioni, Francia e Italia e nel tratto italiano da Livorno a Brescia, in 28 tappe giornaliere (25 in Italia) per un totale di 467 km, porta il pellegrino alla scoperta di tre Regioni (Toscana, Emilia Romagna, Lombardia), otto Province e 70 Comuni.

Il presidente dell’associazione Agostino Benassi sottolinea che «il cammino di Santa Giulia è basato su un fatto storico, la traslazione Longobarda delle reliquie, la storia dei luoghi e le testimonianze dei Longobardi si armonizzano così in interessanti tematiche che possono dare vita ad eventi turistico-culturali tali da interessare anche l’ambiente accademico. Tutto questo incasellato in una programmazione annuale, non può che avere una ricaduta positiva a beneficio del territorio e delle istituzioni, aprendo con il tempo a collaborazioni che abbiano il fine di promuovere e valorizzare non solo a livello nazionale, ma bensì anche internazionale, le tante eccellenze del territorio».

Per Carlo Picchietti, vice Presidente dell’associazione Il Cammino di Santa Giulia «l’Associazione cura un cammino internazionale, che ripercorre evocativamente gli scenari della traslazione longobarda, tra la Corsica e Livorno (delle quali la Santa è patrona) fino a Brescia per mezzo del collegamento di 16 luoghi storici, chiese e pievi, dedicate alla devozione a Santa Giulia. Un itinerario sviluppato sulla rete escursionistica esistente, ove possibile, che parte dalla realtà insulare, attraversa il Mar Tirreno e l’Appennino per giungere alla Pianura Padana. In questi anni sono numerosi i camminatori, soprattutto stranieri, che hanno affrontato l’avventura del cammino, scoprendo inaspettati paesaggi, tesori artigianali e gastronomici di grande valore naturalistico, storico e culturale. Una realtà turistica assolutamente moderna che può contribuire allo sviluppo, in chiave sostenibile, dei territori interessati».

Al momento il tracciato non è dotato di una segnaletica specifica in loco e l’obiettivo è quello di arrivare al tracciamento definitivo entro il 2024, mentre ora è possibile seguire con i propri smartphone le tracce gpx scaricabili dal sito www.ilcamminodisantagiulia.it

 

 

 

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