Lo scorso dicembre aveva ospitato presso la sua abitazione un amico per circa un mese.  L’uomo, un 51enne, al termine della permanenza, approfittando dell’assenza del proprietario di casa allontanatosi circa una settimana per motivi di lavoro, si sarebbe  dileguato asportando 300,00 euro in contanti e due telefoni cellulari. Le indagini svolte dai carabinieri della stazione di Toano a seguito della denuncia di furto da parte del proprietario, hanno permesso di risalire al presunto ladro.

Con l’accusa di furto in abitazione i militari hanno così denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale Reggio Emilia, un 51enne senza fissa dimora. Il procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguirà per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.

La vittima, un 71enne, il 4 gennaio scorso si presentava presso i carabinieri della stazione di Toano per presentare denuncia di furto contro ignoti, in quanto si era accorto dell’ammanco di 300,00 euro in contanti e di due telefoni cellulari, ma non c’erano in casa segni di effrazione su porte o finestre e l’unica persona estranea che aveva avuto accesso alla sua unità abitativa era un amico che aveva ospitato per circa un mese. La vittima rappresentava ai militari che aveva anche contattato colui che aveva ospitato per chiedergli la restituzione dei soldi e dei telefonini, altrimenti si sarebbe recato dai carabinieri per denunciare l’accaduto. “L’amico” per tutta risposta lo aveva minacciato di morte.

Formalizzata la denuncia, i carabinieri davano avvio alle indagini, acquisendo i dati dell’intestatario dell’utenza telefonica del 51enne, quindi provvedevano ad approntare un fascicolo fotografico e a sottoporlo alla vittima che riconosceva il presunto autore del furto. Alla luce dei fatti, i militari della stazione di Toano acquisivano a carico del 51enne elementi circa la sua presunta responsabilità in ordine al reato contestato, circostanza per cui l’uomo veniva denunciato alla Procura reggiana.

 

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