“La legge che ha istituito le Unioni civili non dispone nulla circa l’estensione del libretto di famiglia internazionale alle stesse e nemmeno lo fa l’attuale normativa, vincolante per gli Ufficiali di Stato civile, a cui nell’ambito dello svolgimento di funzioni statali delegate al sindaco, come quelle di Stato civile, non è possibile derogare. Tuttavia, sono in corso approfondimenti perché almeno una città italiana, cioè Parma, si è dotata di procedura di richiesta e rilascio del libretto di famiglia anche nel caso di Unioni civili, in quanto ritenuto non vietato dalla norma”.
È quanto ha sostanzialmente spiegato l’assessora ai Servizi demografici del Comune di Modena Ludovica Carla Ferrari rispondendo, giovedì 29 febbraio in Consiglio comunale, all’interrogazione illustrata da Alberto Bignardi del Partito democratico. Il consigliere aveva appunto chiesto chiarimenti in merito alla possibilità di estendere il rilascio del libretto di famiglia internazionale anche alle Unioni civili “per promuovere una maggiore uguaglianza tra i cittadini e semplificare i processi amministrativi per tutti i residenti”. Aveva inoltre domandato “se sia possibile creare una pagina apposita sul sito Internet del Comune dedicata a questo strumento”.
Il libretto di famiglia internazionale è un documento plurilingue che riporta gli eventi di stato civile (matrimonio, nascita figli, morte) riguardanti i componenti della famiglia e viene aggiornato dall’Ufficio di Stato civile su richiesta degli interessati. L’assessora ha spiegato che a Modena il libretto è consegnato agli sposi al termine del rito civile di matrimonio, mentre in caso di rito religioso devono farne richiesta.
“Le certificazioni contenute nel libretto – ha precisato – hanno la stessa validità dei certificati di stato civile, ma purtroppo il libretto non è sistematicamente accettato e in Italia non è ritenuto valido come sostituto di certificazione da alcun ente pubblico, né dai notai”. L’esibizione del libretto internazionale di famiglia, valido nei 12 Paesi che hanno aderito alla Convenzione di Parigi del ’74, può essere quindi utile ai coniugi che trasferiscono la propria residenza all’estero, utilizzato nell’ambito di contratti di locazione, assicurazioni sociali, iscrizioni scolastiche, “ma accettarlo dipende di nuovo dalla disponibilità o meno del soggetto o dell’Ente in questione”, ha sottolineato l’assessora Ferrari, ricordando infine che la legge istitutiva delle Unioni civili non prevede neanche l’esistenza dell’estratto di unione civile né del certificato plurilingue di atti di stato civile.
Mentre per quanto riguarda l’aggiornamento del sito Internet del Comune, nei giorni scorsi, dopo la sollecitazione giunta, nelle pagine web dei Servizi demografici alla sezione Matrimonio, è stata inserita una pagina informativa dedicata al Libretto di famiglia internazionale.
Dopo la trasformazione dell’interrogazione in interpellanza, Elisa Rossini (Fratelli d’Italia) si è detta “perplessa” perché “per rendere le unioni civili destinatarie del libretto occorre una modifica legislativa e questo, ovviamente, non è di competenza del Comune: quindi occorre portare l’istanza nelle sedi opportune”.
In replica, Alberto Bignardi ha aggiunto che “è simbolicamente importante riconoscere la famiglia anche al livello internazionale attraverso il libretto, e quindi questa opportunità dovrebbe essere estesa pure alle unioni civili”. Il consigliere, inoltre, affermando che l’attuale legge individua coppie di serie a e coppie di serie b, ha sostenuto che “l’estensione potrebbe concorrere a rendere il nostro territorio ancora più accogliente e capace di attrarre, anche in ambito lavorativo, ogni tipologia di persona”.
Dopo la trasformazione dell’interrogazione in interpellanza, Elisa Rossini (Fratelli d’Italia) si è detta “perplessa” perché “per rendere le unioni civili destinatarie del libretto occorre una modifica legislativa e questo, ovviamente, non è di competenza del Comune: quindi occorre portare l’istanza nelle sedi opportune”.
In replica, Alberto Bignardi ha aggiunto che “è simbolicamente importante riconoscere la famiglia anche al livello internazionale attraverso il Libretto, e quindi questa opportunità dovrebbe essere estesa pure alle unioni civili”. Il consigliere, inoltre, affermando che l’attuale legge “definisce coppie di serie a e coppie di serie b”, ha sostenuto che “l’estensione potrebbe concorrere a rendere il nostro territorio ancora più accogliente e capace di attrare, anche in ambito lavorativo, ogni tipologia di persona”.