Nelle missioni coinvolti 40 attori locali, tra cui istituzioni, imprese e associazioni di categoria. Tra i passaggi più significativi e attuali delle relazioni, il gemellaggio con Beit Jala (Palestina) e Sarajevo Centar, la dichiarazione di amicizia con Melitopol (Ucraina) nel segno della pace e del riconoscimento reciproco di diritti e culture, il progetto di cooperazione Mais Pemba in Mozambico finanziato dalla Commissione europea. La crescente partecipazione di Università e associazioni di categoria nelle diverse iniziative
Reggio Emilia città internazionale è quello di cui si è parlato ieri sera nel corso dell’evento “Relazioni di valore Reggio Emilia tra l’Europa e il mondo” che si è tenuto al Laboratorio Aperto dei Chiostri di San Pietro. E’ stata l’occasione per fare il punto sulla dimensione internazionale del territorio reggiano e sul lavoro fatto negli ultimi anni per consolidare, rilanciare e innovare le politiche internazionali.
Sono intervenuti, nella tavola rotonda, il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi e il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini; Alessia Ciarrocchi, presidente della Fondazione E35 per la progettazione internazionale e Alessandro Capra, delegato internazionalizzazione dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia.
Qualche dato:
· 12 Gemellaggi: Polonia, Bydgoszcz (1962); Francia, Dijon 1963 (Rinnovato 8 novembre 2003); Germania, Schwerin (1966); Croazia, Zadar (1972); Spagna, Girona (1982, rinnovato nel 2022); Usa, Fort Worth (1985); Moldova, Chisinau (1989); Serbia, Kragujevac (2004); Sudafrica, Polokwane (2004); Mozambico, Pemba (2012); Palestina, Beit Jala (2019, controfirmato nel 2023); Bosnia, Sarajevo-Centar 2022 di cui gli ultimi due firmati negli ultimi 10 anni.
· 7 Dichiarazioni di amicizia: Sudafrica, African National Congress (Patto di solidarietà 1977); Brasile, Rio Branco; Cina, Rizhao; Repubblica Saharawi, Smara; Sudafrica, Ekurhuleni; Palestina, Nablus; l’ultima con l’ Ucraina e Melitopol, Dichiarazione di amicizia e solidarietà firmata nel 2023.
· 127 Progetti europei e internazionali attivati, per un valore di 81 milioni di euro, di cui 20 milioni sul nostro territorio.
Tutto questo accade oggi, ma è il risultato di un lavoro continuativo e sistematico che le Amministrazioni hanno messo in atto negli anni, per consolidare e innovare la capacità del territorio di essere in relazione con il mondo.
UNA STORIA DI RELAZIONI – L’evento è stato anche l’occasione per ricordare la storia di relazioni internazionali di Reggio Emilia, esempio unico nel panorama italiano. La città è protagonista, fin dall’inizio degli anni Settanta, nel supporto all’indipendenza del Mozambico, alla lotta dell’African National Congress di Nelson Mandela contro l’Apartheid (Patto di solidarietà con l’Anc firmato nel 1977) e nella creazione di una importante rete di dialoghi e relazioni con altre città europee.
Nel corso degli anni la dimensione internazionale della città è aumentata, si è allargata a nuovi Paesi e nuovi contesti geografici, rispondendo agli stimoli della crescente complessità globale, ma anche sapendo innovare il proprio approccio.
Reggio Emilia ha deciso infatti di dotarsi di un metodo per essere più riconoscibile e più preparata al contesto internazionale. Questo metodo trae forza dai tanti soggetti che sul territorio agiscono in una dimensione internazionale e sviluppano relazioni con il mondo: la cultura con Fotografia Europea, la danza e il teatro, lo sport con i Giochi internazionali del Tricolore, il settore dell’educazione con la rete di relazioni e contatti di Reggio Children e Fondazione Reggio Children, l’ambito della cooperazione e dell’integrazione, e tutto il mondo economico che con la dimensione dell’export qualifica la provincia reggiana a livello nazionale e internazionale.
Nel promuoversi nel mondo, la città ha scelto di presentarsi non come un insieme di singole realtà, ma come un sistema integrato di competenze, in maniera tale da poter offrire e ricercare soluzioni più efficaci a problemi complessi, come quelli che tutte le città si trovano oggi a fronteggiare.
Sono oltre 40 i soggetti pubblici e privati del territorio che sono stati coinvolti nelle missioni internazionali del Comune di Reggio Emilia negli ultimi anni, incluse imprese e associazioni di categoria.
FONDAZIONE E35 OGGI – In questa cornice, ha giocato un ruolo chiave Fondazione E35, nata nel 2015, all’inizio del mandato dell’Amministrazione del sindaco Luca Vecchi. La Fondazione è promossa dal Comune insieme a Provincia di Reggio Emilia, Camera di commercio, Fondazione Manodori, Crpa, con l’obiettivo di diventare il centro di coordinamento delle relazioni internazionali del territorio e la struttura operativa per la progettazione europea e non solo.
Nata sul modello dello start-up d’impresa, come una struttura sperimentale di supporto all’Amministrazione, la Fondazione E35 è oggi una realtà consolidata e in crescita. Ha coinvolto in attività di collaborazione oltre 470 stakeholder di cui: 69 internazionali,185 europei, 71 nazionali, 146 locali – di questi 163 sono istituzioni locali ed enti locali; 114 enti del Terzo settore e no profit, 47 enti privati, 61 agenzie per lo sviluppo e associazioni di categoria, 86 scuole e università.
Con l’obiettivo di collaborare con tutti i settori del territorio, Fondazione E35 ha lavorato attivamente per coinvolgere il mondo economico in missioni, progetti e relazioni, coinvolgendo nel tempo le associazioni di categoria, ma anche le imprese, in progetti legati al mondo cooperativo, all’automotive, all’enogastronomia e all’agricoltura.
GIOVANI – Significative le attività di formazione e scambio rivolte ai giovani. Oltre 1.600 gli studenti delle scuole secondarie di tutta la provincia coinvolti attraverso la Fondazione E35 negli scambi e mobilità all’estero attraverso i progetti Erasmus+ e oltre 6.500 giovani sono stati raggiunti con progetti di formazione specifici sui temi e le politiche dell’Unione europea.
COOPERAZIONE INTERNAZIONALE – Altro ambito rilevante di lavoro è quello della cooperazione internazionale che vede il Comune di Reggio Emilia, attraverso l’azione di coordinamento della Fondazione E35 impegnato su vari territori, tra cui la Palestina, il Senegal, l’Ucraina, e il Mozambico.
Di particolare rilievo l’attività in Mozambico che attraverso il progetto Mais Pemba, sta definendo nuovi approcci alla cooperazione. Mais Pemba è un progetto finanziato dalla Commissione europea per un valore di 3,8 milioni di euro. Attraverso questo progetto, il Comune di Reggio sta affiancando il Comune di Pemba nello sviluppare nuove strategie e strumenti di governance nell’ambito della pianificazione urbana, gestione dei rifiuti, servizi educativi, formazione professionale.
Nell’ottica di consegnare al futuro il lavoro svolto e una prospettiva consolidata in cui operare, l’11 dicembre 2023 è stato approvato in Consiglio comunale il Documento strategico sulle politiche internazionali delle città, nel quale si valorizza il ruolo delle relazioni internazionali come patrimonio di tutta la città. Un risultato ottenuto anche grazie al lavoro promosso a livello istituzionale e territoriale con la Commissione speciale Diritti umani, Pari opportunità e Relazioni internazionali.
Durante l’incontro Relazioni di valore Reggio Emilia tra l’Europa e il mondo, diversi interventi video hanno raccolto le voci dei protagonisti di questa storia e rilanciato sul futuro:
· Graca Machel, presidente della Fondazione per lo sviluppo della comunità, da poco nominata Forbes Women Africa 2024, figura di spicco nella storia dei Paesi dell’Africa australe e leader a livello internazionale sui temi dell’educazione e dello sviluppo sostenibile, oltre che amica di Reggio Emilia
· Marlene Holzner di Head of Unit La Cso and Foundations della Commissione europea
· Sergio Strozzi, console generale d’Italia a San Francisco
· François Rebsamen, sindaco di Digione con cui la Città ha iniziato relazioni condividendo i valori della memoria, della Resistenza e dell’antifascismo e oggi si configura come partenariato strategico per progetti su enogastronomia e nuove generazioni
· Srdan Mandic, sindaco di Sarajevo Centar: il gemellaggio più recente di Reggio Emilia con la città simbolo della pace, del dialogo interreligioso, di una nuova idea di Europa interculturale
· Ivan Fedorov, Sindaco della Città ucraina occupata di Melitopol, con cui la città di Reggio Emilia ha firmato una dichiarazione di solidarità e amicizia a settembre 2023
· Domenica Tassoni, dirigente dell’Istituto tecnico-economico superiore Scaruffi Levi Tricolore, impegnato a sostenere la cultura dell’internazionalità
· Greta Selmini, studentessa che ha partecipato a esperienze di scambio e formazione all’estero, nelle mobilità promosse dal programma Erasmus Plus.
A fianco di questo, i protagonisti della tavola rotonda hanno discusso del futuro e di come l’esperienza acquisita servirà a disegnare la prospettiva della città di domani, che cresce in maniera sostenibile, anche attraverso le esperienze di altre città nel mondo.
HANNO DETTO – Il sindaco Luca Vecchi ha sottolineato come “la città si è data una strategia per sviluppare la capacità di internazionalizzazione, agendo sull’attrattività, attraverso la promozione dell’Università, del Reggio Emilia Approach, la cultura, ma soprattutto dotandosi di strumenti nuovi. L’elemento di innovazione è certamente la nascita di Fondazione E35, che ha consentito di sviluppare e rilanciare una strategia per il rafforzamento delle relazioni internazionali, sia in contesti dove eravamo già presenti – tra cui Mozambico, Sudafrica e Fort Worth – sia in città europee dove abbiamo risvegliato gemellaggi importanti, come Girona e Digione, e in città nuove come Sarajevo, Beit Jala in Palestina o Melitopol in Ucraina. Una strategia per internazionalizzare il sistema delle relazioni, ancorata ad un sistema di valori coerenti con la storia della città, ma funzionale a creare occasioni di scambio in ambito culturale, economico, educativo, sportivo e sui giovani, rendendo la città sempre più aperta e internazionale.
“L’altra grande strategia perseguita con E35 – ha aggiunto il sindaco – è lo sviluppo della progettazione europea, attraverso la presentazione di tanti nuovi progetti e l’attrazione di risorse funzionali allo sviluppo del territorio: grazie a questo lavoro, Reggio Emilia è oggi una città sempre più europea, a cui le stesse istituzioni europee hanno conferito il Premio di Capitale europea dell’Inclusione e della diversità, la Bandiera d’Europa e, di recente, la Targa d’Onore. E’ stato un percorso importante, che ci auguriamo possa continuare, con il contributo determinante della Fondazione E35, ma anche attraverso una volontà politica esplicita, europeista, pienamente coerente con la storia politica, culturale e valoriale della nostra città”.
Per Alessia Ciarrocchi, presidente della Fondazione E35, “Reggio Emilia ha fatto la scelta di investire sulle relazioni internazionali. Per farlo ha scelto di costruire un’infrastruttura come la Fondazione E35, in cui operano competenze altamente qualificate in grado di essere un vero e proprio valore aggiunto. L’obiettivo per il prossimo futuro, per noi della Fondazione, è quello di continuare a crescere e di mettere a valore il lavoro fatto in termini di costruzione di relazioni, per attrarre sempre più partner internazionali e risorse in termini di opportunità e finanziamenti sul territorio”.
Nei progetti e nelle attività promosse dalla città, un ruolo fondamentale ha avuto la Regione Emilia-Romagna, che ha sostenuto relazioni internazionali in sinergia con il territorio, contribuendo direttamente a progetti e iniziative in Mozambico, Sudafrica, ma anche in Europa e con particolare riguardo ai giovani.
“La Regione – ha detto il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini – sta lavorando da anni sul tema delle relazioni internazionali e dell’attrattività, perché investire su capitale umano, ricerca e innovazione è fondamentale. In questi anni, abbiamo promosso perciò missioni con Università, imprese, cluster e aziende regionali. Questo lavoro ci ha permesso di aprire diverse relazioni con l’Unu Institute on Big Data and Artificial Intelligence for Managing Human Habitat Change, il nuovo Istituto dell’Università dell’Onu, con Houston, ottenendo la possibilità di contribuire alla prima stazione orbitante privata di Axiom Space, in una collaborazione scientifica della Nasa.
“A livello regionale, Reggio Emilia – ha aggiunto il presidente Bonaccini – è sicuramente protagonista in campo internazionale nella scuola, con il Reggio Emilia Approach ad esempio a San Francisco e in Cina, ma anche con l’input strategico del Comune e con la Fondazione E35, che ha svolto un lavoro importante, basato sui valori della condivisione e le azioni di progettazione internazionale. Dobbiamo nello stesso tempo cambiare prospettiva, considerando che questo sarà il secolo africano. Lo sviluppo della nostra regione non è e non sarà possibile, alzando muri o rimanendo soli. Faremo la differenza, se sapremo creare relazioni, rapporti e alleanze. Parliamo prima di tutto di valori, gli stessi che hanno contaminato virtuosamente programmi e lavoro di questa regione. Dobbiamo perciò distinguerci per politiche e scelte, che siano prima di tutto radicate in valori di umanità e civiltà”.
Particolarmente significativa si è rivelata la collaborazione sviluppata da Comune e Fondazione E35 con l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, che ha visto l’Ateneo presente in diverse missioni internazionali nell’ottica del ‘fare sistema’ e lavorare insieme su diverse aree, dal Mozambico al Sudafrica, dalla Palestina ai Balcani, con diversi accordi operati.
Il professor Alessandro Capra, delegato all’Internazionalizzazione di Unimore ha sottolineato in proposito che “le azioni di sistema, che vengono messe in campo tra mondo politico, università e mondo imprenditoriale, sono le più efficaci nell’ambito dell’internazionalizzazione, poiché ci si pone in modo più autorevole di fronte agli interlocutori nei vari Paesi, portando le istanze congiunte delle diverse realtà rappresentate. E così è stato nelle attività condotte da Unimore insieme al Comune di Reggio Emilia, alla Fondazione E35, alla Fondazione Reggio Children e alle varie associazioni di categoria, con cui abbiamo avuto l’occasione e la fortuna di operare in questi anni e che hanno permesso di raggiungere risultati tangibili.
“In particolare – ha concluso il docente – ricordo in Sud Africa il progetto Together e l’accordo di programma con la Provincia del Gauteng, che porta alla collaborazione con le quattro principali università della provincia, University of Johannesburg, University of Pretoria, Tswane University e Witts University; in Mozambico il progetto Educare in Equipe e gli accordi con l’Università Cattolica del Mozambico (Uem), sede di Pemba, e l’Università Mondlane di Maputo; in Palestina l’accordo con l’Università Anajia di Nablus”.