“Leda e il cigno” sta finalmente per tornare dove è giusto che stia: al Museo Gonzaga di Novellara, che si è fatto ancora più bello per accogliere al meglio il capolavoro dell’illustre concittadino Lelio Orsi, dopo una sorta di spy story durata oltre quindici anni. Tornerà a casa sabato 6 aprile, nel corso di una intera giornata dedicata a festeggiare appunto il restauro del Museo Gonzaga, ma soprattutto il ritorno a casa di “Leda e il cigno”. Di questa bellissima opera autentica di Lelio Orsi – un olio su rame di 43×30 centimetri che i reggiani avevano potuto ammirare l’ultima volta a inizio 1988, grazie alla mostra dedicata al grande manierista emiliano al Teatro Municipale – si erano infatti perse le tracce fino al 24 gennaio 2008, quando l’opera era stata venduta dalla casa d’aste Sotheby’s di New York per poco più di un milione di dollari.

Intrigo internazionale. Da quel giorno il Comune di Novellara – da tempo intenzionato ad ospitarlo – ha iniziato una lunga battaglia giudiziaria trasformatasi in un vero e proprio giallo, come quelli magistralmente scritti – insieme all’amico Carlo Fruttero – dallo scrittore Franco Lucentini, che nel 1988 risultava legittimo proprietario del capolavoro dell’Orsi esposto a Reggio, che custodiva fra le sue cose più care tanto da farlo comparire in alcune scene della trasposizione cinematografica del romanzo La donna della domenica. Come da Lucentini, morto suicida nel 2002, “Leda e il cigno” fosse finita nel 2008 a Sotheby’s era e resta un mistero, sta di fatto che dal Comune di Novellara partirono subito segnalazioni alla Soprintendenza di Modena e ai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio artistico di Bologna con il sospetto che l’opera fosse stata esportata clandestinamente. Le autorità italiane attivarono la Procura di Manhattan e l’FBI e grazie alla pronta azione del Nucleo Tutela Patrimonio artistico si riuscì ad annullare la già avvenuta vendita del capolavoro, che in base all’accordo operativo Italia-Stati Uniti fu restituito allo Stato italiano – con tanto di cerimonia all’Ambasciata italiana a Washington – il 29 aprile 2012.

Le peripezie di “Leda e il cigno” non erano però ancora finite. C’era infatti da attendere la fine del procedimento penale per illecita esportazione di opera d’arte avviato dal Tribunale di Roma, che si sarebbe poi concluso anni dopo con un’archiviazione per prescrizione senza l’indicazione della destinazione del bene. Nel frattempo, grazie anche alla preziosa consulenza del professor Massimo Pirondini, esperto del maestro manierista e curatore insieme a Elio Monducci della mostra reggiana negli anni Ottanta, il Comune di Novellara continuava a reclamare l’opera per ospitarla al Museo Gonzaga di Novellara, patria dell’artista. Si arriva così al 2020, quando l’Avvocatura dello Stato – che su sollecitazione del Comando di tutela aveva chiesto al Tribunale di Roma la confisca del dipinto – conferma di averla ottenuta a conclusione del procedimento di opposizione proposto dalle controparti.

Con il sostegno anche della Regione Emilia-Romagna, attraverso l’assessore Mauro Felicori, il Comune di Novellara torna così alla carica per ospitare al Museo Gonzaga il capolavoro. Il Ministero della Cultura – che lo ha assegnato alla Direzione regionale musei Emilia-Romagna – Castello di Torrechiara, che per ragioni conservative e di sicurezza lo ha depositato alla Pinacoteca nazionale di Bologna – concede parere favorevole, ma a patto che la stessa Direzione regionale e il Comune raggiungano un accordo sulla miglior valorizzazione possibile di “Leda e il cigno”. L’intesa riguarda non solo un intervento di consolidamento della pellicola pittorica del capolavoro, che dovrà essere a carico del Comune, ma anche una serie di lavori di miglioramento del Museo Gonzaga.

“Un riallestimento complessivo della nostra sede museale che occupa diverse sale del cinquecentesco appartamento dei Conti Gonzaga, progettato, realizzato e decorato sotto la direzione di Lelio Orsi proprio al piano nobile della Rocca, che ha comportato un investimento complessivo di 165.000 euro, 42.000 dei quali finanziati dalla Regione Emilia-Romagna grazie alle Legge 18 – spiega il sindaco Elena Carletti – Lavori ora ultimati e che, da sabato 6 aprile, ci permetteranno di ospitare finalmente, dopo tutti questi anni di intrighi internazionali e di faticoso lavoro amministrativo”.

I lavori al Museo. Con l’allestimento rinnovato del Museo si è posta particolare attenzione ai temi dell’accessibilità: i pannelli e le didascalie sono stati tradotti in inglese, i testi degli stessi sono stati resi accessibili grazie ad una collaborazione importante con Fiadda Emilia Romagna nell’ambito del progetto ACCESs, sono stati creati approfondimenti online, acquistati monitor e video per incrementare il coinvolgimento del visitatore nella sua esperienza museale, allestite nuove teche per permettere una migliore visione di reperti e opere – aggiunge il sindaco Carletti – infine è stato anche realizzato un nuovo portale (www.roccadellaculura.it) che permette di decidere prima dell’arrivo a Novellara come visitare nel modo migliore il nostro museo, le attività tra cui poter scegliere, i luoghi da poter visitare, ma anche di essere aggiornati su eventi e attività culturali presenti in Rocca. Il tutto accompagnato da una nuova immagine coordinata del Museo e della Rocca della cultura”.

Il programma della giornata. Il programma di sabato 6 aprile prevede dalle 10:00 alle 13:00 apertura straordinaria della Mostra Permanente della Civiltà Contadina, Acetaia Comunale, Sala del Fico.

Ore 11:00 presso il Teatro Franco Tagliavini, Saluto del Sindaco Elena Carletti

Interverranno: Carolina Tenti, Musei Nazionali di Bologna – Direzione Regionale Musei Emilia Romagna; Mauro Felicori, Assessore Cultura e Paesaggio Regione Emilia-Romagna; Massimo Pirondini, Storico dell’arte.

A seguire taglio del nastro presso il Museo Gonzaga con l’esposizione del dipinto “Leda e il Cigno” di Lelio Orsi. Al termine aperitivo a cura dell’Acetaia Comunale.

Nel pomeriggio visite e laboratori. Per info e prenotazioni 0522 655471 o 331 3567073 o turismo@comune.novellara.re.it

 

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