Conferenza stampa presentazione CAU San Lazzaro

Aprirà i battenti il prossimo 20 maggio nel Comune di San Lazzaro di Savena il Centro di Assistenza e Urgenza pronto ad accogliere i casi di bassa complessità, rafforzando il sistema delle Cure primarie cittadine.

Oggi, 5 aprile, la Sindaca Isabella Conti, l’Assessore alle Politiche per la Salute Raffaele Donini, il Direttore generale dell’Azienda USL di Bologna Paolo Bordon, il Direttore del Distretto sanitario Michele Baccarini e la Direttrice del Dipartimento di Cure Primarie Donatella Pagliacci hanno presentato gli sviluppi del progetto a cittadini e media.

Il CAU di San Lazzaro, che sorgerà all’interno della Casa della Comunità di Via Repubblica 11, è una struttura sanitaria in cui lavoreranno medici di Assistenza primaria e Infermieri, adeguatamente formati, pronti ad accogliere e assistere pazienti con problemi urgenti a bassa complessità, 7 giorni su 7 24 ore al giorno, in accesso diretto. Nel CAU di San Lazzaro è prevista, durante il giorno, la presenza di 2 Medici, 1 Infermiere e 1 OSS, mentre durante la notte l’attività sarà garantita da 1 Medico e 1 Infermiere.

I locali del CAU, ai quali si accederà dall’ingresso principale della struttura, saranno per il momento collocati nella zona della Casa della Comunità che fino ad oggi ha ospitato il Punto Prelievi. Si tratta di 1 locale per l’accettazione, 2 ambulatori, 1 spazio per l’osservazione pazienti e un locale dedicato alla strumentazione sanitaria con tecnologia POCT (analisi di laboratorio in loco), oltre alla sala di attesa dedicata. Una volta terminati i lavori di ampliamento della struttura, attualmente in corso nell’ambito dei finanziamenti PNRR, il CAU sarà collocato al piano terra della nuova ala dell’edificio, a lato dell’ingresso principale. Il Punto Prelievi della Casa di Comunità resterà a San Lazzaro di Savena e sarà ospitato, a partire dai primi di maggio, dalla struttura Officine SanLab (Via Emilia 253), messa a disposizione dal Comune: sede non distante dalla precedente, di facile accesso e con un’ampia area di parcheggio fruibile dall’utenza.

Nell’ambito della riforma dell’Emergenza-Urgenza voluta dalla Regione – il cui obiettivo è dare una risposta a problemi di urgenza minore e rendere di conseguenza ancora più efficienti i Pronto Soccorso cittadini che si dedicheranno ai codici a maggiore gravità (azzurro, arancione e rosso) – viene così potenziato il sistema di Cure Primarie. Sistema che prevede come punto di riferimento per ogni cittadino il Medico di Medicina Generale (operativo nei giorni feriali, in orario diurno), peraltro spesso organizzato in Medicine di gruppo, integrato durante la notte e nei giorni festivi dal servizio di Continuità Assistenziale.

I cittadini potranno ricevere grazie al CAU di San Lazzaro di Savena risposta a problemi di salute urgenti ma non gravi (codici bianchi e verdi) che costituiscono il 70% dei casi attualmente trattati dai Pronto soccorso cittadini.

L’elenco dei sintomi per cui presentarsi al CAU è il seguente:

Mal di testa/cefalea/emicrania

(con dolore lieve-moderato)

Ustioni minori/Solari
Disturbi della vista Contrattura muscolare
Dolore all’occhio Dolore alle articolazioni
Irritazione da lenti a contatto Diarrea (senza sangue)
Occhio rosso con secrezioni/Congiuntivite Disturbi anali
Trauma occhio senza disturbi della vista Dolore addominale

(con dolore lieve-moderato)

Corpo estraneo orecchio Dolore fianco (tipo coliche renali)
Dolore orecchio Nausea e/o vomito ripetuto
Riduzione dell’udito/Tappo di cerume Mal di schiena/Lombalgia
Sangue al naso Bruciore/Difficoltà a urinare
Mal di denti Ostruzione o sostituzione di catetere vescicale
Problemi post-estrazione dentaria Agitazione in stato ansioso già conosciuto
Torcicollo Febbre
Tosse/Raffreddore/Mal di gola Medicazioni e rimozioni punti
Traumi lievi (Piede, Caviglia, Ginocchia, Gomito, Polso, Mano) Piccole ferite
Prurito, arrossamento/tumefazione della cute Variazione glicemia
Punture di insetto, morso di animale Variazione pressione arteriosa

 

I CAU possono erogare le seguenti prestazioni:

–        Visita medica

–        Certificazioni

–        Trattamento farmacologico al bisogno

–        Prescrizione di terapia per patologie di nuova insorgenza o terapie essenziali

–        Procedure chirurgiche minori (ad es. suture e medicazioni)

 

Accedendo al CAU, i cittadini verranno accolti dall’Infermiere che procederà con l’intervista di inquadramento del bisogno, a cui seguiranno la visita medica ed eventuali ulteriori approfondimenti diagnostici come alcuni esami di laboratorio, l’elettrocardiogramma e la radiografia. Il medico del CAU potrà poi valutare, e se necessario prescrivere, prestazioni specialistiche a completamento diagnostico, anche alla conclusione del percorso CAU. In questo caso l’esito della prestazione di approfondimento dovrà essere valutato dal Medico di Medicina Generale o dal Pediatra di Libera scelta, che sono i riferimenti per ogni cittadino assistito, senza tornare al CAU.

L’esito del percorso clinico-assistenziale eseguito presso il CAU verrà reso disponibile sul Fascicolo Sanitario Elettronico del cittadino.

La visita e alcuni accertamenti diagnostici offerti presso i CAU (per esempio ECG ed alcuni esami ematici) sono gratuiti per tutti i cittadini residenti e/o assistiti della Regione, mentre per tutti gli altri la visita avrà un ticket del costo di 20 euro. Le ulteriori prestazioni specialistiche, prescritte dal medico del CAU per il completamento diagnostico, sono a carico del cittadino con il relativo ticket.

Lo sviluppo delle Case della Comunità

Le Case della Comunità sono strutture sanitarie territoriali, punto di riferimento per il cittadino che prevedono un approccio ai problemi di salute multidimensionale e integrato con la componente sociale. Grazie ad equipe composte da diverse figure professionali, tra cui anche l’Infermiere di Famiglia e di Comunità, ogni giorno sono attivati interventi per problemi di salute di diversa complessità e portata, acuti o cronici, con attività in sede o domiciliari, che saranno supportati anche da nuove strutture organizzative, tra cui le future Centrali Operative Territoriali (COT). Lo sviluppo di questo nuovo modello organizzativo coinvolge attivamente le singole comunità locali attraverso la partecipazione delle associazioni di pazienti, dei cittadini, dei caregiver, dei privati e del volontariato, favorendo passo dopo passo l’implementazione della Medicina d’iniziativa e di prossimità.

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