Solo il tempestivo e provvidenziale intervento di una pattuglia del Posto di Polizia Ferroviaria di Reggio Emilia ha impedito che si consumasse una tragedia nel pomeriggio di venerdì 26 aprile all’interno della stazione storica del capoluogo reggiano.
Tutto è iniziato quando tre agenti della Polfer liberi dal servizio hanno notato un giovane in escandescenza che si era arrampicato sopra ad un vagone di un treno merci in sosta in quel momento sul primo binario ed hanno subito allertato i colleghi di pattuglia.
Proprio nel momento in cui la Polfer è riuscita ad individuare il ragazzo, il treno ha iniziato a muoversi. Prontamente gli agenti hanno contattato il Centro Operativo Compartimentale di Bologna per mettere in atto tutte le procedure necessarie a bloccare la corsa del treno e a disalimentare la linea elettrica ad alta tensione, evitando così che il giovane cadesse o rimanesse folgorato.
Il treno è stato fermato alcune centinaia di metri più avanti e gli uomini della Polfer hanno finalmente potuto prendere contatti con il ragazzo che, nel frattempo, si era sdraiato sul tetto del vagone farneticando frasi senza senso.
Alla vista della pattuglia, il giovane ha iniziato a correre sul tetto del treno, saltando da un vagone all’altro. Non è stato semplice per i poliziotti convincere il giovane a desistere dalla propria condotta e solo dopo un breve inseguimento e diversi minuti di trattative il ragazzo ha accettato di scendere dal treno.
Il giovane, un 22enne in stato confusionale, è stato accompagnato negli uffici della Polfer ed affidato alle cure del 118. Nel frattempo gli agenti sono riusciti a rintracciare la mamma del ragazzo che ha immediatamente raggiunto Reggio Emilia.