Il segretario della UIL Scuola RUA di Modena, Dario Catapano, si fa portavoce di una situazione inconcepibile e che, purtroppo, non rappresenta un caso isolato.

Una docente – che ci ha chiesto di rimanere anonima e che non intende, al momento, rivelare il nome della scuola – ci ha segnalato una questione a dir poco sgradevole e che solleva parecchi dubbi in fatto di igiene e sicurezza all’interno delle nostre scuole. Possiamo solo confermare che l’episodio si è verificato in una scuola della città di Modena e che è stato prontamente segnalato, dalla docente stessa, al dirigente scolastico.

IL FATTO – Una blatta nel bicchiere del thè

L’insegnante – rivela Catapano – che si trovava in compagnia di un’altra collega, durante la pausa tra un’ora di lezione e l’altra, si è recata al distributore delle bevande che si trova all’interno della scuola per prendersi un thè caldo.

Purtroppo, proprio mentre si apprestava a portare alla bocca il bicchiere, si è resa conto che all’interno c’era qualcosa che galleggiava. Dopo uno sguardo più approfondito la malcapitata non ha avuto alcun dubbio nell’appurare che il corpo galleggiante fosse proprio quello di un insetto, presumibilmente una blatta (foto).

La prima reazione della docente è stata di disgusto, e a quanto ci ha riferito – continua il sindacalista – è rimasta turbata. Inevitabile pensare a quante altre volte si sia servita a quello stesso distributore senza controllare preventivamente il contenuto del proprio bicchiere.

Una volta ripreso il controllo della situazione l’insegnante ha avuto la lucidità di fare una foto dell’ospite e di consegnare il reperto al personale in servizio.

Dietro nostro consiglio la lavoratrice ha provveduto ad avvertire subito il dirigente scolastico e ad allertare gli addetti alla sicurezza.

L’episodio riportato è avvenuto nei primi giorni di aprile e la docente ha fatto sapere che, laddove nessuna azione dovesse essere messa in campo nel breve termine, nei prossimi giorni non esiterà a segnalare la cosa all’ASL.

Qualche settimana fa la scuola ha comunicato di aver allertato il Comune, proprietario dell’immobile, affinché l’ente, o chi di competenza, possa procedere ad attivare le operazioni di disinfestazione.

È vero che dopo qualche giorno dall’episodio del ritrovamento il distributore è stato prontamente disattivato e rimosso, ma ciò non basta dal momento che la scuola sembra essere letteralmente infestata da questi insetti che girano indisturbati sui muri dei corridoi e negli angoli.

Quello che è successo, purtroppo, non rappresenta un caso isolato. Infatti, anche in qualche altra scuola si è verificato un episodio simile.

Come ho ribadito già in passato – sottolinea Catapano – una scuola che non è più in grado di garantire gli standard minimi di igiene e sicurezza non può essere definita tale. Gli utenti pagano tasse salate e hanno il sacrosanto diritto di godere di servizi pubblici la cui qualità sia almeno commisurata ai tributi che si versano puntualmente ogni anno.

I lavoratori della scuola tutti i giorni fanno più del dovuto per garantire ad alunni e famiglie un servizio di qualità, quindi, a loro non va addebitata alcuna colpa. Le responsabilità, ovviamente, sono della gestione amministrativa e politica che continua sistematicamente a non investire nella scuola. Sotto la vetrina luccicante degli ambienti tecnologicamente avanzati che caratterizzano buona parte delle nostre scuole, si nasconde la precarietà di impianti ed edifici che spesso non ricevono alcuna manutenzione per anni. 

La cura e la sicurezza degli ambienti sembra essere diventata una mera formalità, un adempimento burocratico. Ambienti puliti, strutture sicure, aule accoglienti non sono misure facoltative, ma la base necessaria sulla quale costruire un progetto educativo solido e moderno.

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