L’A.N.P.I. di Modena denuncia e stigmatizza gli atti vandalici perpetrati nelle vie Poletti, Rossini e Monte Grappa e Piazzale Natale Bruni, dove è stata data alle fiamme la corona di alloro deposta in memoria del partigiano Francesco Spaggiari trucidato dai fascisti della RSI, nel Marzo del 1945. Non sono invece state colpite le corone deposte al monumento che ricorda le vittime delle foibe e dell’esodo istriano-dalmata, come riportato da alcuni media, cosa che avrebbe comunque suscitato il nostro sdegno e la nostra condanna.
Questi gesti offendono non solo la memoria del sacrificio di un giovane combattente per la libertà, ma offendono la nostra città e i suoi abitanti. Una città impegnata ad assicurare vivibilità, sicurezza e convivenza di una comunità con profonde radici di civiltà e partecipazione.

Le ipotesi investigative indicano, come autori del raid teppistico, una banda di giovanissimi. Ebbene: Spaggiari fu fucilato dai fascisti proprio la notte del suo ventesimo compleanno. Come lui furono tanti i giovani, che nei terribili mesi della Resistenza, scelsero di combattere per ridare dignità e democrazia alla nostra città, al nostro Paese. La mancanza di memoria storica, di conoscenza delle nostre radici e l’assenza di figure e valori di riferimento impoveriscono sempre di più il bagaglio etico e culturale dei giovani.
A Modena resta presente e radicata la cura della memoria e della storia della Lotta di Liberazione portata avanti con grande responsabilità dalle istituzioni locali, da numerose scuole, dall’Istituto storico e da forze culturali, sociali e sindacali. L’ANPI supporta l’impegno di insegnanti e alunni nei percorsi di formazione e di educazione civica, insiti nella conoscenza dei valori della Resistenza. La corona in Piazzale Natale Bruni, ad esempio, era stata collocata lo scorso 23 aprile proprio da una rappresentanza di giovani studenti delle scuole Medie “San Carlo” e “Pasquale Paoli” di Modena che, accompagnati da alcune insegnanti e dal Presidente Provinciale ANPI di Modena, Vanni Bulgarelli, hanno preso parte ad una cerimonia che si è snodata in un percorso di 12 tappe nei luoghi simbolo della barbarie fascista nel centro della città.

I giovani studenti sono rimasti particolarmente colpiti dalla giovane età dei caduti, poco più grandi di loro, che durante quel tragico periodo storico scelsero di combattere per un futuro di libertà, democrazia e dignità. Questo conferma e conforta circa l’orientamento e l’attenzione della grande maggioranza dei giovani ai quali va più frequentemente proposta la conoscenza delle radici della nostra democrazia. Ogni atto di violenza contro la memoria è inaccettabile. La memoria è un diritto e un dovere di tutti. Non permettiamo che sia calpestata.

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