Le comunità energetiche rappresentano un nuovo modello nel settore energetico che coinvolge gruppi di persone, imprese o istituzioni per generare, consumare e vendere energia rinnovabile in modo condiviso. L’energia generata viene da impianti fotovoltaici, ma anche da generatori eolici, impianti di biogas o mini-idroelettrici che i membri delle comunità, definiti prosumer, possono utilizzare localmente per coprire parte o tutto il loro fabbisogno, riducendo la dipendenza dalle fonti tradizionali e contribuendo alla riduzione delle emissioni di gas serra.
Da sole le comunità energetiche non possono realizzare la transizione energetica ma ne sono un elemento importante e promettente . Un obiettivo ragionevole è che il 20% dell’energia consumata in una città provenga da comunità energetiche, un contributo significativo, dato che le città consumano mediamente il 65% dell’energia nazionale. Inoltre, il PNRR prevede 2,2 miliardi di euro per la missione M2 componente C2 “Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile”, destinando parte di questi fondi alle comunità energetiche nei comuni con meno di 5.000 abitanti.
L’incontro “Le comunità energetiche rinnovabili (CER) e il loro sviluppo. Un contributo alla transizione energetica” in programma all’Accademia delle Scienze giovedì 9 maggio, a cura di Carlo Alberto Nucci, Unibo – Rappresentante nazionale Mission EU Climate Neutral and Smart Cities, ha l’obiettivo di portare l’attenzione sul futuro di questo importante strumento attraverso gli interventi di esperti e rappresentanti delle istituzioni
L’ingresso è libero, si consiglia la prenotazione scrivendo a: segreteria@accademiascienzebologna.it