Impegno, autonomia e benessere psico-fisico. Sono questi gli obiettivi e i benefici degli orti terapeutici, progetto sposato dai club Rotary della provincia, che nel Distretto di Pavullo si è concretizzato con una donazione speciale e fondamentale che crea un valore aggiunto, anche emozionale, nella rete assistenziale.

Nei giorni scorsi, infatti, il Rotary Club Frignano ha regalato tre orti ‘custoditi’ all’interno ad altrettanti cassettoni di legno mobili, già pronti per essere coltivati e curati. La consegna è avvenuta nel cortile della residenza riabilitativa psichiatrica all’interno dell’Ospedale di Pavullo: erano presenti il Direttore del Distretto sanitario di Pavullo, Massimo Brunetti; la Presidente del Rotary Club Frignano, Alessandra Zini; alcuni operatori sanitari e i diversi rappresentanti dello stesso Rotary.

L’attività di orticoltura terapeutica sarà proposta quotidianamente dagli operatori agli assistiti della residenza, che potranno così ogni giorno trarre beneficio dalla pratica con l’obiettivo di lavorare soprattutto sull’autonomia e la passione di un percorso condiviso.

“Ringraziamo di cuore il Rotary Club Frignano per questa donazione preziosa – dichiara Massimo Brunetti, Direttore del Distretto sanitario di Pavullo -. Gesti come questi fanno sentire il calore della comunità verso il mondo sanitario e contribuiscono ad arricchire i percorsi terapeutici”.

“Il Rotary Club Frignano ha aderito al progetto Orti Terapeutici e didattici promosso dal Distretto Rotary 2072 in collaborazione con l’Università di Bologna e il Dipartimento di Scienze Agroalimentari, che h  studiato l’efficacia terapeutica dell’orticultura – afferma Alessandra Zini, Presidente del Rotary Club Frignano -. La coordinatrice del progetto, la nostra socia Maurizia Bondi, che ha fatto fabbricare i cassoni da un gruppo di volontari, ha istruito pazienti ed operatori nella piantumazione degli ortaggi e sarà di supporto anche per le prossime coltivazioni. Ringrazio in particolare il Direttore del Distretto Massimo Brunetti per avere creduto in questo progetto e agli operatori e assistiti per averlo sposato con grande entusiasmo”.

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