Il festival itinerante Crossroads esplora mondi fantastici: quelli creati dal trio degli olandesi Ernst Reijseger (violoncello) e Harmen Fraanje (pianoforte, voce) con il senegalese Mola Sylla (voce, m’bira, xalam). Li si ascolterà in concerto sabato 18 maggio alle ore 21 al Teatro Asioli di Correggio.

 

Ernst Reijseger (nato nel 1954 in Olanda) vantava ormai una carriera ultraventennale quando registrò il disco in solo Colla Parte (Winter & Winter, 1998): fu l’inizio di una lunga e proficua collaborazione con l’etichetta tedesca, i cui risultati hanno decisamente contribuito a dare notevole visibilità internazionale a Reijseger. In bilico tra jazz d’avanguardia e musica contemporanea, il violoncellista olandese riesce ad avvincere l’ascoltatore con le sinuose linee del suo strumento e con sonorità di arcana bellezza. E così accade anche nel trio con Harmen Fraanje e Mola Sylla, in cui il virtuosismo e una tecnica strumentale alquanto trasgressiva riescono a trasformare in poesia anche la sperimentazione sonora. Il trio amalgama jazz, musica classica e canti africani: un equilibrio stilistico ricco di pathos che si ascolta su due dischi della Winter & Winter e sul più recente album We Were There (2020), e che si ritrova anche in numerosi film di Werner Herzog, che li ha ripetutamente convocati per comporre colonne sonore a partire da quella di My Son, My Son, What Have Ye Done (2009).

Le collaborazioni principali di Reijseger la dicono lunga sul suo approccio futurista alla musica: Derek Bailey, Michael Moore, Gerry Hemingway, Misha Mengelberg e l’ICP Orchestra. Numerosi i trii di cui ha fatto parte, dall’Amsterdam String Trio all’Arcado String Trio, sino al memorabile Trio Clusone con Moore e Han Bennink. L’apertura stilistica di Reijseger gli ha permesso di suonare in contesti trasversali, coinvolgendo artisti classici (come Yo-Yo Ma) o più legati alle musiche etniche (come Trilok Gurtu e Mola Sylla).

Il senegalese Mola Sylla (nato a Dakar nel 1956 ma da lungo tempo residente ad Amsterdam) oltre alla collaborazione di lunga data con Reijseger ha lavorato anche con Omar Sosa e guida una propria band che spazia tra la world music e il jazz.

Harmen Fraanje, olandese, classe 1976, ha suonato con un ampio ventaglio di musicisti, da Mark Turner a Kenny Wheeler, Philip Catherine, Han Bennink, Toots Thielemans, Enrico Rava…

On Time Band (foto di Tiziano Ghidorsi)

Domenica 19 maggio alle ore 21, sempre al Teatro Asioli Correggio, si esibiranno, assieme, la On Time Band e la On Time Variabile Orchestra, le formazioni ‘di casa’ nate attorno ai seminari “Correggio On Time”. I due gruppi ogni anno si presentano con organici di volta in volta aggiornati e programmi musicali sempre nuovi. Per questa edizione la On Time Band prevede la presenza di Cristina Renzetti (voce), Alessandro Paternesi (batteria), Cristiano Arcelli (sax alto), Marcello Allulli (sax tenore), Fulvio Sigurtà (tromba), Francesco Diodati (chitarra), Enrico Zanisi (tastiere, elettronica), Francesco Ponticelli (contrabbasso) e Michele Corcella (direzione, arrangiamenti).

 

Dagli animatori, insegnanti e studenti, del workshop “On Time” che si tiene a Correggio nel periodo del festival nascono la On Time Band e la On Time Variabile Orchestra. La prima raccoglie nove docenti, tutti affermati talenti della scena jazz nazionale, tanto che l’organico è sostanzialmente una vera all stars del jazz made in Italy. Nella On Time Variabile Orchestra trovano invece spazio gli allievi dei seminari di quest’anno. Tra gli uni e gli altri, si raggiunge un organico da big band.

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