Il nuovo Piano Urbanistico Generale (PUG), al quale il Comune di Fiorano Modenese sta lavorando, dirà se il cosiddetto palazzone Iperfamila manterrà integralmente la originaria destinazione direzionale (uffici), oppure se verranno introdotte delle novità. A costruzione avvenuta, vent’anni fa, la proprietà chiese di poter trasformare l’immobile in residenza. Il Consiglio comunale per più di una ragione (ambientale, caratteristiche dell’immobile non idoneo alla residenza, tanto che sarebbe diventato inevitabilmente un ghetto) respinse nel 2006 la richiesta, ottenendo poi ragione in via giudiziaria definitiva nel 2021, a seguito dei ricorsi mossi della proprietà.
La società proprietaria fallì. Dopo diverse aste andate deserte e quindi a seguito di un importante ribasso del prezzo di vendita, l’immobile con destinazione a uffici viene acquistato da una cordata di persone e di società, le quali poi chiedono all’Amministrazione comunale di trasformarlo in residenza. È evidente a tutti che chi è subentrato oggi dopo il fallimento della originaria proprietà acquistando a prezzi stracciati un immobile destinato ad uffici, non può pretendere di ottenere con un colpo di spugna ciò che non venne concesso a chi lo costruì. Oltre a ciò, non può essere fatta nessuna variante urbanistica prima dell’entrata in vigore del nuovo strumento urbanistico (PUG) a seguito della legge regionale 24 del 2017.
Il percorso che porterà all’adozione e approvazione del PUG in Consiglio comunale è iniziato da due anni, ma sarà la nuova Amministrazione che si insedierà a giugno a definire puntualmente, non senza difficoltà, il destino di questo edificio. La sua storia e le ragioni che determinarono il rifiuto al cambio di destinazione d’uso vent’anni fa ovviamente non potranno essere cancellate con un colpo di spugna.
Infine, a seguito di segnalazioni di cittadini, le forze dell’ordine hanno verificato la presenza di persone che abitavano in alcuni locali concessi dalla proprietà e di conseguenza hanno adottato le dovute misure, coinvolgendo anche la Guardia di Finanza e la Procura della Repubblica.