La Polizia di Stato di Bologna sta procedendo all’esecuzione di tredici provvedimenti cautelari del divieto di dimora nella Città Metropolitana di Bologna e nove obblighi di presentazione alla Polizia Giudiziaria emessi dal GIP in accoglimento della richiesta del Pubblico Ministero e della Direzione Distrettuale Antimafia ed Antiterrorismo della Procura della Repubblica di Bologna nei confronti di altrettanti attivisti appartenenti ai collettivi PLAT – Piattaforma di Intervento Sociale” e  “CUA – Collettivo Universitario Autonomo”.

Un ulteriore provvedimento, emesso dal GIP del Tribunale per i Minorenni di Bologna, su richiesta della locale Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni, riguarda un attivista minorenne destinatario della misura coercitiva del divieto di partecipazione alle manifestazioni pubbliche. 

Si tratta di fatti violenti contestati agli attivisti – di età compresa tra 20 e 25 anni molti dei quali studenti – in occasione degli sgomberi degli immobili illegalmente occupati di via di Corticella n. 115 e via San Giacomo n. 13,  effettuati il 6 dicembre 2023, in esecuzione del provvedimento di sequestro preventivo emessi dalla locale Autorità.

Le indagini dei poliziotti della Digos avrebbero accertato che, durante l’attività di sgombero dei due stabili il 6 dicembre 2023, gli attivisti dei collettivi promuovevano una manifestazione non preavvisata alla quale partecipavano, nel momento di massimo afflusso un centinaio di persone, tra i quali alcuni studenti minorenni, ed in tale contesto il personale in servizio di ordine pubblico, disposto a supporto dell’attività di polizia giudiziaria subiva il contatto violento di vari attivisti dei collettivi “PLAT ” e “CUA” i quali colpivano gli agenti con calci, pugni e lancio di oggetti.

Gli attivisti si sarebbero quindi resi responsabili, a vario titolo, dei reati di manifestazione non preavvisata al Questore di Bologna, resistenza aggravata a pubblico ufficiale, lesioni aggravate in danno del personale della della Digos di Bologna e dei Reparti Mobili, lancio di oggetti pericolosi, violenza privata in danno di privati cittadini, interruzione di un pubblico servizio, danneggiamenti aggravati (anche a seguito di incendio), travisamento e istigazione a delinquere.

Al termine della manifestazione hanno fatto ricorso alle cure mediche 11 operatori delle forze dell’ordine (personale Digos tra cui il Dirigente e operatori del Reparto Mobile) rimasti feriti durante il servizio di ordine pubblico mentre sono stati segnalati alla Procura della Repubblica di Bologna complessivamente 33 attivisti appartenenti ai predetti collettivi.

Ai fatti del 6 dicembre 2023 che hanno portato a serie problematiche di ordine pubblico, avrebbero fatto seguito ulteriori episodi delittuosi che vedono tra i presunti autori alcuni attivisti dei predetti collettivi che sono stati segnalati alla locale Autorità, come da ultimo l’occupazione dei binari della Stazione di Bologna con il temporaneo blocco della circolazione ferroviaria.   

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