In un contesto di crescente digitalizzazione dell’economia, si pone in primo piano il tema della sicurezza informatica di cittadini e imprese. Gli ultimi dati elaborati dall’ufficio studi Lapam Confartigianato relativi ai delitti denunciati dalle forze di polizia all’autorità giudiziaria nel 2022 mostrano una crescita tendenziale del numero di vittime di reati informatici del 9,2% in Emilia-Romagna, il secondo incremento più marcato dopo le Marche (+9,7%) a fronte del -1,6% nazionale.

Nell’87,4% dei casi si tratta di vittime di truffe e frodi informatiche, come il phishing e il furto di soldi durante pagamenti online, mentre il restante 12,6% è vittima di delitti informatici, che comprendono i furti di dati per ricatto o da vendere nel dark web e l’interruzione di servizi e siti web.
A livello regionale, il 38,1% delle micro e piccole imprese che investe in cybersicurezza la ritiene di elevata importanza per lo svolgimento della propria attività, con una crescita di 2,3 punti percentuali rispetto all’anno precedente (35,8%). A Reggio Emilia, nel 2023, il 38,7% delle micro e piccole imprese hanno investito nella sicurezza digitale: un dato che fa del territorio reggiano la terza provincia in Regione, dietro a Bologna e Parma.
«La sensibilizzazione è un aspetto fondamentale – spiega Gilberto Luppi, presidente Lapam Confartigianato –. Nel 2022 il 35,4% delle micro e piccole imprese reggiane aveva già investito con interventi nel settore e nel 2023 il dato è aumentato di quasi 3 punti percentuali. Come Lapam organizziamo anche dei momenti informativi per la protezione dei dati nell’era digitale, mettendo a disposizione i nostri esperti per offrire alle imprese tutti gli strumenti necessari per difendersi dagli attacchi informatici».

 

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