FIRENZE (ITALPRESS) – “Il dialogo con le aziende, per conoscerne a pieno esigenze e criticità, è alla base del nostro lavoro di Consorzio per la responsabilità estesa del produttore. Il nuovo obbligo normativo in via di pubblicazione che introduce un regime di gestione del rifiuto per quanti producono e/o immettono prodotti tessili sul mercato italiano si inserisce in un quadro più ampio che vede e vedrà le aziende del settore sempre più chiamate a rispondere in termini di sostenibilità e competitività”. Lo spiega Michele Zilla, General Manager di Cobat Tessile.
A Pitti Uomo, una delle manifestazioni di riferimento del settore moda che anche quest’anno rinnova l’attenzione ai temi della sostenibilità, il Consorzio incontra le aziende del settore tessile, che si stanno preparando all’entrata in vigore del regime di responsabilità estesa del produttore.
In attesa che la normativa nazionale, in accordo con le Direttive Europee, regoli le attività del comparto, Cobat Tessile è al fianco dei Produttori e Importatori che desiderano comprendere a pieno cosa comporteranno i nuovi obblighi e fare la propria parte per una filiera a ridotto impatto.
“Anche nell’ambito della manifattura sartoriale, uno dei fiori all’occhiello della produzione made in Italy, è di vitale importanza che le imprese siano dotate degli strumenti per interpretare correttamente lo scenario normativo che si sta configurando. Oggi l’eleganza e la creatività non possono non essere legate a doppio filo con un’idea matura di sostenibilità”, così Michele Zilla durante il convegno organizzato dalla rivista Arbiter alla Fortezza da basso.
“Per un’impresa come la nostra, che produce tessuti dal 1945, protagonisti delle passerelle di grandi marchi della moda, l’innovazione è sempre stato un motore, pur poggiando sulle solide basi della tradizione. Abbiamo scelto di iscriverci a Cobat Tessile, per conoscere e gestire al meglio, dal punto di vista operativo e amministrativo, il nuovo scenario normativo in arrivo, oltre che per avere la possibilità di valutare a pieno il ruolo che avranno le imprese della filiera”, aggiunge Francesco Marini di Marini Industrie.
Oggi al consorzio aderiscono produttori che operano nel settore dei tessuti, dello sportswear, dell’alta moda e degli accessori. Le parole d’ordine, come sempre, restano i principi dell’economia circolare applicati alla filiera specifica: allungare il ciclo di vita del bene, trasformandolo in nuova materia e/o energia, a partire da una raccolta selettiva, in grado di incrementare quantità e qualità dei materiali recuperati.
Come Cobat Ripa, Cobat Raee, Cobat Tyre e Cobat Compositi, Cobat Tessile si avvale di servizi integrati. Un sistema informatico continuamente aggiornato è in grado di tracciare il rifiuto dalla raccolta al trattamento volto al recupero, assicurando la piena trasparenza del dato. Un network capillare di impianti di trattamento distribuiti sull’intero territorio nazionale garantisce una logistica efficace. Infine, attraverso Cobat Academy, la piattaforma dedicata alla consulenza, il Consorzio eroga una formazione mirata e personalizzata a proposito di economia circolare, sostenibilità ambientale, salute e sicurezza.

– Foto ufficio stampa Cobat –

(ITALPRESS).

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