Al Capo I del D.L. 76/2024 “Disposizioni urgenti per la ricostruzione post-calamità, per interventi di protezione civile e per lo svolgimento di grandi eventi internazionali.” sono contenuti gli interventi relativi all’alluvione del maggio 2023.

All’articolo 1 il Decreto prevede contributi per i beni mobili danneggiati dagli eventi calamitosi. Il completo risarcimento dei danni ai beni mobili è stata una delle nostre principali rivendicazioni fin dalle prime settimane successive all’alluvione, ribadita in tutte le sedi istituzionali e nelle diverse manifestazioni organizzate. Nonostante il Governo abbia promesso fin da subito che avrebbe garantito il risarcimento del 100% dei danni subiti dalla popolazione, abbiamo dovuto attendere oltre un anno per ottenere questo primo, parziale e insufficiente riconoscimento.

Il Decreto prevede infatti per i danni ai beni mobili un risarcimento forfetario pari al massimo a 3.200 euro per il vano adibito a cucina e a 700 euro per ciascuno degli altri vani, fino ad un massimo complessivo di 6.000 euro.

Come noto e risaputo, i danni ai beni mobili (mobilio, elettrodomestici, veicoli, ecc.) rappresentano tuttavia una parte assolutamente significativa dei danni subiti dalla popolazione e il rimborso massimo previsto non corrisponde certamente al risarcimento del 100% dei danni subiti.

Per queste ragioni, riteniamo l’intervento assolutamente insufficiente e continueremo a chiedere, in sede di conversione parlamentare e in tutte le sedi di confronto istituzionale, il rispetto delle promesse fatte alla popolazione e ai territori alluvionati.

La Cgil Emilia Romagna continuerà a seguire con attenzione gli sviluppi della vicenda verificando nei prossimi giorni le modalità con le quali il Commissario Straordinario intende dare attuazione operativa alla norma e soprattutto continuando a chiedere una dotazione finanziaria adeguata per la popolazione che ha subito danni.

 

 

 

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