Tra il 2015 e il 2021 si è reso responsabile dei reati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e resistenza a pubblico ufficiale, venendo riconosciuto colpevole dai competenti Tribunali che lo hanno giudicato.

Per questi motivi l’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia, nel cui comprensorio è divenuta esecutiva per ultima una delle condanne, ha emesso un provvedimento restrittivo di cumulo che rideterminava il residuo pena da scontare in 3 mesi e 15 giorni di reclusione. Prima dell’esecutività dell’ultima sentenza, il condannato, un 50enne albanese domiciliato a Scandiano, aveva presentato istanza per ottenere le misure alternative dell’affidamento al servizio sociale e in subordine della detenzione domiciliare.

Il 12 giugno scorso il Tribunale di Sorveglianza di Bologna riunitosi in camera di consiglio per deliberare sull’istanza delle misure alternative avanzate dal condannato ha rigettato l’istanza dell’affidamento in prova concedendo al 50enne la detenzione domiciliare. Tale decisione ha visto conseguente l’Ufficio esecuzioni penali emettere l’ordine di esecuzione pena che è stato trasmesso per l’esecuzione ai carabinieri della stazione di Scandiano.

I militari della tenenza di Scandiano, quindi, ricevuto il provvedimento restrittivo vi hanno dato esecuzione sottoponendolo alla misura della detenzione domiciliare per l’intero residuo pena pari a 3 mesi e 15 giorni di reclusione.

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