Alcuni giovani pronti a mettersi in gioco, la volontà di unire e creare, il passaparola iniziale come volano di una crescita esponenziale, il rapporto con le scuole e le opere educative, i valori fondativi come monito, come pilastro centrale, e le tante iniziative, più forti e più vicine proprio nei momenti di difficoltà, come nel 2012, dopo il terremoto, e durante la pandemia.

Nel 2004 nasceva Compagnia delle Opere Emilia, per mano di alcuni amici che ancora oggi vivono l’associazione. Vent’anni dopo, l’Associazione si distingue e prosegue puntando sulla cultura, sulla relazione di valore piuttosto che sulla promozione di servizi tangibili.

“Nel 2004 chi mi ha spinto a credere in questo progetto è stato Leo Barozzini. All’epoca frequentavamo Compagnia delle Opere a Bologna, ma sentivamo il desiderio di portare questo progetto associativo anche a Modena, Reggio Emilia e Parma…” racconta Davide Poggi, primo direttore di Compagnia delle Opere Emilia, in una chiacchierata presso la Scuola La Carovana. Al suo fianco Leo Barozzini, l’amico di una vita, oggi imprenditore nel mondo della formazione professionale. “All’inizio non è stato facile, ci siamo scontrati con diverse difficoltà oggettive, ma ormai il processo si era innescato e tante persone iniziavano a crederci e a capire l’intento del progetto. Così, da una piccola sede composta da una sola stanza senza aria condizionata, iniziò l’avventura” continua Davide Poggi.

Motore del progetto iniziale, Barozzini con Massimo Malagoli, Giuseppe Soli, Andrea Talami, Maurizio Caprari, Giacomo Accardi e tanti altri. “Siamo riusciti a consolidarci grazie a eventi importanti, utili per fare rete, come Matching e Expandere, due iniziative che ci impegnarono moltissimo ma che avvicinarono a Compagnia delle Opere Emilia tantissimi imprenditori, studenti e professionisti” racconta Barozzini, ripercorrendo così vent’anni di storia: “Ci siamo sempre mossi seguendo una filosofia ben precisa: la volontà di fare cultura d’impresa, di divulgare una certa qualità valoriale e con l’idea di condividere esperienze tra i soci, tra le persone. La volontà di creare relazioni di valore, amicizie professionali e personali in grado di crescere nel tempo e di diventare importanti in ciascun cammino personale”.

Compagnia delle Opere ha mostrato la sua forza nei momenti di difficoltà, nei giorni in cui è calato il buio, quando occorreva esserci. Durante la pandemia, infatti, Compagnia delle Opere ha organizzato eventi giornalieri e webinar per tenere insieme le persone, per mantenere vivo il dialogo e il dibattito, evitando così che le persone si sentissero isolate e sole durante quei mesi così tragici. Nel 2012 invece, l’impegno superò ogni limite: “Il terremoto del 2012 ha costretto in ginocchio la nostra economia, ci ha messo a dura prova, ma ci siamo rialzati perché siamo in tanti e siamo forti, insieme” ricorda Paolo Preti, noto imprenditore metalmeccanico. “La Compagnia delle Opere in quel frangente ha mostrato una grande forza ed umanità: la mia azienda era crollata, non esisteva, ma noi dovevamo riprendere il lavoro per salvare il reddito di tante famiglie, per dare speranza e per non fallire. La Cdo organizzò un fitto progetto chiamato Imprese Gemelle, e tante aziende metalmeccaniche e manifatturiere che non avevano subito danni adottarono quelle in ginocchio, offrendo spazi dove installare macchinari così da riprendere temporaneamente la produzione. Per noi rappresentò la salvezza”.

Paolo Preti, che ha di recente passato la presidenza di Cdo Emilia all’imprenditore reggiano Gianni Vezzani, è sempre molto attivo all’interno della Compagnia e l’azienda di famiglia, la Meta Spa, è la casa della Cdo nella zona di San Felice sul Panaro.

Ad oggi l’Associazione conta tantissimi associati, in larga maggioranza a Modena, ma con numeri in crescita a Reggio Emilia, Parma e Piacenza. Compagnia delle Opere Emilia collabora attivamente con le territoriali di Bologna, Rimini e Romagna, con le quali organizza diverse attività ricorrenti, come WorkEr: una giornata di formazione regionale che coinvolge tutti gli associati dell’Emilia Romagna.

Forte e continuo è il dialogo con le sedi di tutte le regioni, grazie al lavoro dell’attuale direttore Mario Lucenti, che nel 2018 ha raccolto il testimone da Davide Poggi, continuando quanto costruito negli anni precedenti.

Con Mario Lucenti due persone che hanno sempre lavorato per organizzare eventi e per dare luce al progetto associativo: Elisa Valentini e Christian Ridon.

Compagnia delle Opere Emilia, proprio per volontà del gruppo fondativo, ha inoltre avuto il merito di partecipare alla creazione di importanti filiere operative, come la Compagnia delle Opere Meccanica, che raggruppa le aziende del settore metalmeccanico e risulta attiva in tutta Italia con oltre seicento aziende associate.

Compagnia delle Opere in Italia conta circa 10mila associati, tra cui spiccano 600 opere sociali e fondazioni e circa 800 istituti educativi per un totale di 60mila studenti e 5mila lavoratori, esclusivamente per il comparto Cdo Opere Educative.

In crescita la rete nazionale, che ad oggi annovera ben 24 sedi in Italia e che trova nella media impresa lo zoccolo duro.

“Oggi le associazioni datoriali, i tavoli di lavoro, i gruppi come Compagnia delle Opere sono fondamentali, in particolare per territori come l’Emilia, dove la piccola e media impresa rappresenta la colonna portante dell’economia. Dobbiamo condividere le sfide, alimentare un dialogo costante e stimolante” ci racconta Gianni Vezzani, attuale presidente, che conclude dicendo: “L’elemento di forza di Compagnia delle Opere è la relazione di valore, la volontà di fare cultura. Se continuiamo a lavorare insieme, lasciando sempre la porta aperta, questa associazione continuerà a crescere e a trovare spunti utili per aiutare chi fa impresa a lavorare meglio e a non sentirsi isolato”.

Compagnia delle Opere Emilia festeggerà i 20 anni dell’Associazione in una serata sotto le stelle in programma il 4 luglio nella bellissima Tenuta di Aljano, sui colli scandianesi. Alla serata prenderà parte anche il poeta e scrittore Davide Rondoni, ospite d’onore della serata.

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