Nella prima seduta la Giunta comunale ha voluto approvare un atto a tutela della retribuzione minima salariale nei contratti sottoscritti dal Comune di Fiorano Modenese.

Si tratta di una delibera importante, la prima del genere in provincia di Modena, che va a realizzare uno dei punti del programma di mandato della nuova Amministrazione fioranese.

L’atto, in via di pubblicazione, impegna il Comune ad indicare in tutte le procedure di gara che al personale impiegato negli appalti pubblici e concessioni sia applicato il contratto collettivo maggiormente attinente alla attività svolta e a verificare che i contratti prevedano un trattamento economico minimo pari a 9 euro l’ora.

Secondo la delibera del Comune di Fiorano Modenese, nel caso gli operatori economici dichiarino, in sede di offerta, di applicare un diverso contratto collettivo, si dovrà accertare che questo garantisca ai lavoratori in particolare la retribuzione minima pari a 9 euro l’ora e anche l’equivalente delle tutele normative ed economiche di quello indicato dalla stazione appaltante, sulla base dei parametri tracciati dall’Anac.

Inoltre gli uffici comunali dovranno effettuare una ricognizione di tutti contratti in essere stipulati a partire dal 2022, verificando le condizioni applicate sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista normativo. Ogni  6 mesi sarà redatto un report sugli appalti comunali e sulle verifiche relative ai contratti effettuate;

Infine l’Amministrazione comunale si impegna ad organizzare incontri con le organizzazioni sindacali al fine di verificare come raggiungere l’obiettivo che tutti i contratti in essere prevedano un trattamento economico minimo inderogabile pari a 9 euro l’ora, per tutelare in modo particolare i settori più fragili e poveri del mondo del lavoro.

“A meno di un mese dall’insediamento della nuova Amministrazione abbiamo voluto approvare una delibera dall’alto valore simbolico e dal certo impatto al lato pratico nelle retribuzioni dei lavoratori meno pagati. – spiega il sindaco Marco Biagini – Il nostro è un territorio dove il livello salariale e le condizioni normative e di benefici aggiuntivi sono molto buoni, ma questo non significa che tutti ne siano interessati e non dobbiamo dimenticare che il lavoro povero, soprattutto per gli inquadramenti meno qualificati, rischia di creare gravi disparità economiche e sociali. Con questo atto di indirizzo vogliamo lavorare in questa direzione e affermare un principio di qualità e valori negli appalti pubblici comunali, auspicando che ci sia un’evoluzione positiva anche per altre realtà”.

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