Sono saliti a 1.747.865 con un aumento di 24.725 unità gli addetti delle unità locali di imprese attive in Emilia-Romagna. La tendenza positiva è stata trainata dal settore dei servizi, dove sono aumentati di 20 mila unità (+2%). Sostanzialmente invariata l’occupazione nel commercio, mentre nelle costruzioni è aumentata del +1,5%, a fronte del +5,4% segnato nel 2022. L’industria è cresciuta di 9.579 addetti, +2%. Lieve flessione, -0,6%, in agricoltura.

I lavoratori dipendenti sono saliti a quota 1.446.471 unità, con una crescita del +2,6%, che ha compensato l’ampia diminuzione -3,7% degli indipendenti. L’occupazione in regione è concentrata prevalentemente, 43%, nei servizi che non sono commercio. Nell’industria assorbe più del 28% dei lavoratori, il commercio il 16%, le costruzioni l’8%, l’agricoltura il 4,6%.

È quanto emerge dalle elaborazioni dell’Area Studi di Unioncamere Emilia-Romagna sui dati relativi all’anno 2023 degli addetti di tutte le localizzazioni di impresa operanti in Emilia-Romagna, con sede legale in regione o altrove, tratti dal Registro imprese delle Camere di commercio.

 

L’andamento complessivo

Al termine del 2023 gli addetti delle unità locali di imprese attive in Emilia-Romagna sono saliti a 1.747.865 con un aumento di 24.725 unità, più contenuto (+1,4%) rispetto alle 73.010 unità del 2022.

Tra le maggiori regioni del Nord Italia è cresciuta di più dell’Emilia-Romagna solo la Lombardia, +1,7%, sullo stesso livello il Veneto, +1,4%, leggermente inferiore il Piemonte, +1%.

 

Dipendenti e indipendenti

I lavoratori dipendenti sono saliti a 1.446.471 unità, con una crescita di 36.378 addetti (+2,6%), che ha compensato l’ampia diminuzione di 11.653 unità degli indipendenti (-3,7%) scesi a quota 301.395 con la flessione più consistente e rapida da quando sono disponibili i dati Inps attraverso il Registro delle imprese.

I dipendenti sono l’82,8% del totale degli addetti, con un incremento di 2,9 punti percentuali in 5 anni.

 

Macrosettori, divisioni e sezioni di attività economica

La tendenza positiva è stata trainata dal settore dei servizi, dove sono aumentati di 20 mila unità (+2%) arrivando a 1.046.480, anche se nel 2022 l’aumento era stato del +5,4%.

Nel commercio, settore messo a dura prova dalle restrizioni della pandemia e dai mutamenti di comportamento dei consumatori, gli addetti sono rimasti sostanzialmente invariati (+122 addetti), e l’occupazione media del settore nell’anno è stata stabile a quota 279.858, ben al disotto del livello precedente la pandemia. A fronte dell’aumento dei dipendenti di +3.800 unità, (+1,9%), gli indipendenti sono diminuiti del -4,4%, -3.678 unità. Un contributo positivo all’andamento dell’occupazione nel commercio è venuto solo dal commercio all’ingrosso e al dettaglio e riparazione di autoveicoli e motoveicoli (+354 addetti, +1%), mentre sono leggermente diminuiti gli addetti del commercio al dettaglio (-166 addetti) e di quello all’ingrosso (-66 addetti).

Gli addetti dei servizi diversi dal commercio sono saliti quasi a quota 750 mila con un aumento di 13.511 unità (+1,8%). Anche in quest’ambito sono aumentati i dipendenti (+2,7%, +16.785 unità), la diminuzione degli addetti indipendenti è stata più rapida (-3%), ma ha avuto valori assoluti più contenuti (-3.274 unità).

La crescita degli addetti più consistente si è avuta nei servizi di alloggio e ristorazione con un incremento di 4.336 unità (+2,7%), che ha portato l’occupazione a oltre 166 mila unità. Risultato di un aumento di 6.254 dipendenti (+4,9%) a fronte di una riduzione complessiva di 1.917 indipendenti (-3,1%).

Il secondo contributo più rilevante alla crescita degli addetti è arrivato dalle attività finanziarie e assicurative nelle quali l’occupazione in media lo scorso anno è stata di oltre 53.800 unità, con un rapido incremento (+3.256 unità, +6,4%), dovuto esclusivamente all’aumento dei dipendenti.

L’occupazione nell’ampio aggregato del noleggio, delle agenzie di viaggio e dei servizi di supporto alle imprese è giunta quasi a quota 154 mila, con un aumento di 3.081 addetti (+2%).

In crescita (+1.624 unità, +2,6%) la sanità e assistenza sociale nel quale sono state occupate 64.700 persone.

Anche la crescita degli occupati nei servizi di informazione e comunicazione è risultata consistente (+1.475 addetti, +3,1%), che così sono risultati quasi 48.500, merito soprattutto del forte aumento degli occupati nelle attività di produzione di software, consulenza informatica e attività connesse (+1.322 addetti, +5%).

Gli occupati nel complesso delle attività professionali, scientifiche e tecniche hanno continuato ancora a crescere (+996 addetti, +1,9%) andando oltre quota 52.500. L’aumento è stato abbastanza sostenuto in tutti i sottosettori, in particolare nella ricerca scientifica e sviluppo (+325 unità, +7%).

Aumentati anche gli addetti delle altre attività dei servizi (+968 unità, +2,3%) che sono stati più di 42.400 nell’anno grazie alla crescita dei dipendenti delle altre attività dei servizi alla persona (+1.355 unità, +6,6%).

Forte la diminuzione dell’occupazione nelle attività immobiliari (-2.645 unità, -10,5%), che ha invertito decisamente la tendenza positiva dell’anno precedente (+14,8%) e si è assestata a quota 22.508 persone.

In discesa anche l’occupazione per le attività di trasporto e magazzinaggio (-1.085 unità, -1%), ora a poco più di 102.200 persone.

È proseguito anche nel 2023 l’incremento dell’occupazione nel settore delle costruzioni (+2.023 unità, +1,5%), che ha portato gli addetti del settore a quota 139.469, anche se con un ritmo decisamente inferiore a quello dell’anno precedente quando aveva raggiunto +5,4%. La crescita è frutto esclusivo dell’incremento dell’occupazione dipendente salita di ben 4.674 unità (+5,8%), a fronte di una quasi altrettanto rapida flessione degli indipendenti (-3.678 unità, -4,4%).

Anche l’occupazione nell’industria ha continuato a crescere con decisione nel 2023, con un aumento di 9.579 addetti (+2%) portandosi in media a 497.411 unità. La crescita degli addetti totali dell’industria è derivata totalmente da quella dei dipendenti (+11.272 unità, +2,5%), a fronte di una ben più rapida riduzione degli indipendenti (-4,8%, -1.693 unità).

Gli occupati delle attività di fornitura di acqua, reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento sono aumentati rapidamente (+601 addetti, +4%) giungendo a quota 15.760, grazie all’aumento di 1.079 unità (+11,8%) degli addetti delle attività di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti, recupero dei materiali, ma l’occupazione è aumentata ancora più rapidamente nelle attività di fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (+325 unità, +6,1%), salendo a 5.648 unità.

Nelle sole attività manifatturiere l’occupazione è aumentata (+1,9%, +8.663 addetti) ed è arrivata a quota 474.850.

L’incremento dell’occupazione più rilevante lo si è avuto nel più grande settore della meccanica regionale, quello della fabbricazione di macchinari e apparecchiature (+2.915 addetti, +2,9%) giunto a impiegare poco meno di 105 mila persone. Il secondo contributo alla crescita dell’occupazione manifatturiera è venuto dall’aumento degli addetti nelle industrie alimentari (+1.952 unità, +3,3%), che ha avuto un ritmo più sostenuto rispetto all’anno precedente e ha portato le posizioni a sfiorare quota 62 mila.

Sono aumentati gli addetti nella fabbricazione di prodotti in metallo (+1.151 unità, +1,4%) e l’occupazione del settore è a oltre quota 82 mila. Si tratta del settore della subfornitura meccanica regionale, che è caratterizzato da una forte presenza di piccole e medie imprese, da forti oscillazioni dell’occupazione strettamente connesse all’andamento della congiuntura. Le attività di riparazione, manutenzione ed installazione di macchine e apparecchiature che hanno occupato 19.252 persone, con un ulteriore sostenuto aumento (+1.026 unità, +5,6%), ma più contenuto di quello ottenuto nel 2022.

Dopo un incremento degli addetti del 17,9% nel 2022, l’occupazione nella fabbricazione di atri mezzi di trasporto è salita di nuovo in doppia cifra (+659 addetti, +11,1%) fino a 6.579 unità. Prosegue il successo della recente e piccola industria del tabacco regionale che lo scorso anno ha aggiunto 350 addetti (+19,8%) facendo arrivare gli occupati nel settore a 2.115 unità.

Diminuita l’occupazione nelle attive nella fabbricazione di apparecchiature elettriche ed apparecchiature per uso domestico non elettriche (-460 unità, -2,6%), scesa a 17.260 persone, nella stampa e riproduzione di supporti registrati (-288 unità, -4,3%), che si è ridotta a 6.414 persone, e nella fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e di preparati farmaceutici (-210 unità, -4,5%), dove l’occupazione è risultata pari a 4.442 persone, un dato da considerare nell’ottica di una normalizzazione post pandemia.

Al di là delle forti oscillazioni stagionali, nella media del 2023 gli addetti dell’agricoltura, silvicoltura e pesca sono risultati 81.253, in lieve flessione (-0,6%, -510 unità). In questo settore i dipendenti sono diminuiti di -154 unità, gli indipendenti di -356 unità.

 

Struttura occupazionale per macrosettori

Lavorano nei servizi che non sono commercio quasi il 43% del totale degli addetti. Nell’industria più del 28%, nel commercio il 16%, nelle costruzioni l’8%, in agricoltura il 4,6%.

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