Continental ha realizzato anche quest’anno l’Osservatorio sui macro-trend del mercato dei veicoli pesanti per il trasporto di merci e persone, giunto alla sua quarta edizione. Lo studio fotografa lo stato del settore nelle province italiane nel 2023, dopo un 2022 caratterizzato da un rallentamento seguito alla ripresa post Covid-19, e prova a tracciare la direzione verso la quale questo comparto si sta dirigendo attraverso l’analisi dei dati sulle immatricolazioni, i tipi di alimentazione, l’anzianità e la categoria euro del parco circolante[1].

Immatricolazioni in calo a Modena

Il trasporto merci oltre le 16t nel 2023 in Italia ha registrato 22.999 nuove immatricolazioni, con un aumento del 6,9% rispetto al 2022. Con una crescita del 4,9%, inferiore alla media nazionale, e diverse flotte di medie dimensioni, l’Emilia Romagna immatricola 1.851 nuove targhe. In controtendenza, Modena segna una decrescita del 2,4% con 248 nuove registrazioni.

Il mercato italiano degli autobus, indipendentemente dalla capienza, registra un +45,8% con 5.434 immatricolazioni tra trasporto pubblico locale, regionale, nazionale e noleggio da rimessa. L’Emilia Romagna mostra un rinnovo costante negli anni e un grande gestore di TPL regionale. Sul territorio la crescita è del 19% pari a 369 nuovi bus. Modena passa da 98 a 86 nuove targhe segnando una flessione del 12,2% sul 2022.

 

Alimentazione autocarri: a Modena l’ibrido raggiunge l’1,1%

La situazione italiana per alimentazione del parco merci circolante nel 2023 (relativa agli autocarri di ogni peso totale a terra) rimane quasi invariata rispetto al 2022: il gasolio continua ad essere predominante (90,3%) seguito da benzina e metano (a 4,5% e 2,1%). Timidissima crescita per le alimentazioni alternative: i veicoli a GPL segnano un +1,5% contro l’1,4% del 2022, così come gli elettrici (0,4% contro lo 0,3%); crescita più sostenuta per gli ibridi (0,5% se con motore termico a gasolio e 0,6% a benzina).

In Emilia Romagna la trazione ibrida cresce di 0,6 punti percentuali e si attesta all’1,5% mentre l’elettrico passa da 0,3% a 0,5%. Il metano arriva a 4,3% (dal 4,6% del 2022) e il gasolio a 88,7% (da 89,1%).

A Modena l’elettrico rimane stabile a 0,2%, il gasolio cala da 90,5% a 90,3%, così come il metano da 3,7% a 3,5%. L’unica fonte a crescere è l’ibrido che da 0,9% del 2022 supera la soglia dell’1% attestandosi all’1,1%.

 

Il parco autobus nazionale (di tutte le dimensioni) vede una lenta transizione verso le alimentazioni alternative, dovuta essenzialmente ai cambiamenti in atto nelle flotte di TPL urbano e interurbano a breve raggio: la maggioranza del circolante rimane a gasolio (91,1%), il metano è al 6,1% e le quote di elettrico e ibrido diesel raggiungono il 2,2% (rispettivamente 1,3% e 0,9%).

Da segnalare in Emilia Romagna la quota del gasolio, al minimo nazionale col 77,9%, e una grande diffusione del metano (18,8%). L’elettrico raggiunge l’1,3% e l’ibrido lo 0,5%.

A Modena l’elettrico passa da 0 a 0,4%. Anche il metano cresce di 6,2 punti percentuali e raggiunge il 21,8%. In calo il gasolio, da 81,2% a 77,5%.

Emissioni: a Modena record di autobus Euro 5

Nel comparto degli autocarri per trasporto merci nel 2023 prevalgono a livello nazionale gli Euro 4, 5 e 6 che, insieme, raggiungono il 55,5% del totale. I dati di Euro 0, 1, 2 e 3 (pari al 44% complessivo) necessiterebbero di analisi approfondite in quanto potrebbero essere viziati da iscrizioni al PRA di veicoli non più circolanti.

Grazie a un rinnovo costante delle flotte, in Emilia Romagna il 60,9% degli autocarri appartiene alle classi Euro 4, 5 e 6 e il 32,4% è già Euro 6.

A Modena il totale delle classi ambientali più ecologiche tocca il 60,8% interessando la maggior parte del circolante. Gli Euro 6 qui sono il 30,2%.

 

In Italia, la percentuale di autobus Euro 4, 5 e 6 rappresenta il 59,3% del parco. Anche in questo caso la quota degli Euro 0 e 1 potrebbe non riflettere puntualmente i bus realmente in circolazione, mentre i veicoli Euro 2 ed Euro 3 passano al 39,9% sul totale.

In Emilia Romagna gli Euro 6 coprono il 38,8% e gli Euro 5 coprono il 24,6% per un totale di Euro 4/6 pari a 69,3%.

Questa percentuale sale a 72% nella provincia di Modena. Nella provincia si segna il record di Euro 5, al 29,2%.

Anzianità: a Modena il 54,5% del parco autobus ha meno di dieci anni

L’età degli autocarri in circolazione in Italia rispecchia a grandi linee la loro classe ecologica; la percentuale di veicoli con meno di un anno aumenta dal 3,6% al 4,4% ma allo stesso tempo invecchiano quelli seminuovi, con un calo di 0,7 punti percentuali dei veicoli tra uno e cinque anni. I dati dei più anziani potrebbero essere anche qui viziati dal permanere sui registri di veicoli non più circolanti, tanto che la fascia oltre i 20 anni risulta la più diffusa con il 35,3% del circolante.

La quota di autocarri giovani sotto i dieci anni in Emilia Romagna supera il 40% e quella di mezzi pesanti datati sopra i 30 anni arriva a 11,7%.

Al di sotto della media regionale, a Modena il parco circolante rappresentato da veicoli di massimo dieci anni sfiora il 39% e i veicoli sopra i 30 anni sono l’11,5%.

Gli autobus italiani risentono positivamente dei contributi per le flotte di TPL e generalmente i mezzi più vecchi registrano dati più aderenti alla realtà rispetto agli autocarri di pari età. Aumentano i veicoli con meno di due anni (da 3,7% a 5,5% quelli fino a un anno) e in generale il 38,6% ha meno di dieci anni (contro il 36,2% del 2022).

Il 48,2% degli autobus in circolazione in Emilia Romagna ha meno di dieci anni. La quota di veicoli datati, sopra i vent’anni, è del 18,7% (rispetto alla media nazionale del 27,5%).

A Modena la fascia più diffusa è quella tra i 5 e i 10 anni col 23,2%. I mezzi più datati sono qui il 15,4% contro il 54,5% rappresentato dal parco più giovane.

 

[1] Fonte: Elaborazione su dati ACI e AISCAT

 

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