Il copione è ormai consolidato: qualcuno chiama a casa di una persona anziana presentandosi come maresciallo dei carabinieri e raccontando del problema che riguarda un familiare, quindi chiede soldi e preziosi quale cauzione per risolvere il problema. E così è capitato ad un’anziana di 86 anni in provincia di Reggio Emilia. La donna, contattata da un sedicente maresciallo dei carabinieri, è stata informata che la nipote era incorsa in una grave problematica di natura giudiziaria per la quale sarebbe stata arrestata se non fosse stata pagata in suo favore una “cauzione”. Tale garanzia doveva essere consegnata al collega del maresciallo, che da lì a poco si sarebbe presentato presso la sua abitazione.

Così è stato: un complice ha suonato alla porta dell’anziana facendosi consegnare 850 euro in contanti e vari monili in oro, ottenuti i quali si è dileguato. Quando l’anziana ha materializzato di essere rimasta vittima di una truffa si è rivolta ai carabinieri di Baiso che hanno avviato le indagini riuscendo a identificare, grazie anche a preziose testimonianze, i presunti responsabili del raggiro.

I fatti risalgono alla fine dello scorso mese di aprile, quando l’anziana veniva contatta telefonicamente da un uomo che qualificatosi quale Maresciallo dei carabinieri le poneva una serie domande finalizzate a carpirne informazioni a lui necessarie per il compimento della truffa. L’uomo infatti poco dopo richiamava l’anziana segnalandole che la nipote, di cui forniva il nome reale avendolo acquisito precedentemente, era stata arrestata per aver investito una donna in stato interessante provocando la morte del bimbo che aveva nel grembo. Perché la nipote tornasse in libertà era dunque necessario pagare una cauzione che la donna veniva invitata a consegnare al collega, che da lì a poco effettivamente si presentava, ottenendo dalla vittima 850 euro in contanti e vari in monili in oro. Successivamente l’anziana apprendeva che la nipote non era incorsa in alcun incidente per cui, materializzato di essere rimasta vittima di una truffata, si presentava ai carabinieri di Baiso formalizzando la denuncia.

Acquisita la denuncia i carabinieri di Baiso davano il via alle indagini che trovavano un importante spunto investigativo grazie alle indicazioni di alcune testimonianze che riferivano della presenza di un’autovettura sospetta con due giovani nei pressi dell’abitazione dell’anziana in corrispondenze dell’orario della truffa. Grazie alle preziose informazioni, corredate anche dal numero di targa dell’autoveicolo, i militari avviavano approfonditi accertamenti indirizzando le attenzioni investigative sugli odierni indagati che risultavano aver preso in noleggio quale autista e quale secondo conduttore l’autovettura oggetto degli approfondimenti investigativi.

A carico dei due giovani, entrambi residenti a Napoli, i carabinieri acquisivano elementi circa la loro presunta responsabilità tra cui il riconoscimento in apposita seduta di individuazione fotografica. Con le accuse di concorso in truffa, i due venivano quindi denunciati alla Procura di Reggio Emilia. Gli accertamenti relativi al procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguiranno per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.

 

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