L’estate si rivela il momento in cui i cittadini impiegano il tempo libero, complici le ferie, per svuotare garage e cantine.  Ecco che subentra la necessità di liberarsi di oggetti, spesso ingombranti, ancora in buono stato ma non più utili. Non si tratta di rifiuti, ma di beni che posso trovare una nuova vita come biciclette, mobili, elettrodomestici, giocattoli e vestiti. È anche in queste situazioni che entra in gioco “Cambia il finale”, il progetto promosso dal Gruppo Hera in collaborazione con Last Minute Market (società spin off dell’Università di Bologna che si occupa di lotta agli sprechi) che permette di donare a enti del terzo settore beni riutilizzabili.

I comuni in cui è attivo il progetto sono quasi un centinaio in tutta la Regione Emilia-Romagna: nel 2023 dalle 16 Onlus aderenti a “Cambia il finale” sono stati raccolti oltre 485.000 oggetti, per circa 1.070 tonnellate, di cui quasi 775 (il 73%) avviate al riuso. Sono stati inoltre effettuati quasi 6.300 ritiri a domicilio mentre sono stati oltre 5.200 i conferimenti da parte dei cittadini nelle sedi degli enti.

Record nel Bolognese: avviato al recupero il 92% del materiale raccolto

Nel territorio metropolitano di Bologna, “Cambia il finale” ha permesso di raccogliere, solo nel 2023, oltre 38.500 oggetti, pari a circa 153 tonnellate di materiale, di cui oltre 140 avviate al riuso. In particolare, la città e il suo territorio vantano pochissimo scarto e registrano quindi la più alta percentuale di beni avviati al riuso, che sfiora il 92% (nel 2022 era al 90%). I quattro enti partner sul territorio bolognese, che insieme a Hera e Last Minute Market hanno permesso questo risultato, sono l’Opera di Padre Marella (Bologna), Piazza Grande (Bologna), La Fraternità (Ozzano dell’Emilia) e Il Martin Pescatore (Monte San Pietro).

Come funziona “Cambia il finale”

Avviata una decina di anni fa grazie a un accordo tra Hera e Atersir, l’iniziativa prevede la possibilità, contattando il Servizio Clienti della multiutility al numero gratuito 800 999 500, di richiedere il ritiro a domicilio di beni più o meno ingombranti: a questo punto l’operatore chiede al cittadino informazioni sullo stato degli oggetti e, se sono ancora in buone condizioni, fornisce i riferimenti per contattare le Onlus del territorio che partecipano a “Cambia il finale”. I beni possono essere prelevati da una delle Onlus convenzionate, proprio come farebbe Hera, o portati direttamente nelle sedi delle associazioni. Queste ultime donano gli oggetti, se necessario anche dopo averli riparati, a persone in difficoltà o li mettono in vendita nei mercatini no profit, utilizzando il ricavato per sostenere i loro progetti.

Nel caso in cui il materiale da ritirare non sia più riutilizzabile, il Servizio Clienti di Hera fornisce indicazioni per la consegna alla stazione ecologica più vicina; oppure, nei comuni dove è attivo il servizio di ritiro gratuito a domicilio dei rifiuti ingombranti, fissa un appuntamento con il cliente. In questo caso, una vota ritirati, gli oggetti vengono inviati a corretto smaltimento.

Un’iniziativa solidale che fa bene all’ambiente: evitate quasi 4 mila tonnellate di Co2

Il progetto “Cambia il finale” alimenta un percorso solidale, in linea con i principi di economia circolare e responsabilità sociale perseguiti da Hera e, allo stesso tempo, porta benefici all’ambiente poiché, favorendo il riuso e allungando la vita agli oggetti, previene sia la produzione di rifiuti sia il fenomeno dell’abbandono degli ingombranti su suolo pubblico. A livello regionale, grazie al riutilizzo dei beni donati attraverso “Cambia il finale” è stata evitata la produzione di quasi 4 mila tonnellate di Co2 equivalente, che sarebbero state emesse per la produzione dei nuovi oggetti e che corrispondono alla quantità di anidride carbonica emessa per effettuare 33.800 viaggi in auto da Milano a Napoli.

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