Le opere di carta di Giuliano Ravazzini, incontrano i tessuti e le garze dell’artista marocchina Najoua El Hitmi. Sino al 9 settembre, infatti, sono esposte alla galleria Zawia di Tangeri.

Un incontro tra due artisti uniti dalla passione per l’arte informale. L’artista italiano lavora con la carta, creando opere delicate e intricate, sfruttando la fragilità e la versatilità del materiale, con forme organiche, pieghe, strappi e sovrapposizioni che raccontano storie di trasformazione e caducità.

Dall’altra parte, l’artista marocchina lavora con il tessuto, utilizzando stoffe tradizionali del suo paese, come il cotone o la seta, spesso arricchiti da ricami o applicazioni di varia natura. Le sue opere riflettono il calore e la ricchezza della cultura marocchina, con texture che evocano le dune del deserto, le geometrie dei mosaici, o i colori vivaci dei mercati.

La collaborazione tra questi due artisti è un incontro di culture, materiali e tecniche.

Nonostante le differenze, entrambi sono mossi da un’affinità di intenti: esplorare l’essenza del loro materiale, spingendolo oltre i suoi limiti, e creare opere che trascendano la mera estetica per diventare espressione di un dialogo interculturale.

l risultati di questa collaborazione sono sorprendenti: le opere combinano la leggerezza della carta con la morbidezza del tessuto, creando installazioni che sembrano fluttuare nello spazio. Le forme si intrecciano e si sovrappongono, in un gioco di luce e ombra, dove le trame del tessuto e i pattern della carta si fondono  in un’unica narrazione visiva. Ogni opera è una sintesi perfetta tra due mondi lontani, ma uniti da una visione comune  dell’arte come ponte tra le culture.

www.giulianoravazzini.com

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