Il Servizio Veterinario dell’AUSL IRCCS di Reggio Emilia informa i consumatori che è in atto sul territorio nazionale il richiamo di alcuni lotti di uova fresche per possibile contaminazione da Salmonella.

Il Ministero della Salute nelle ultime 24 ore ha pubblicato sulla pagina dedicata del sito  https://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_3_5.jsp?menu=notizie le informazioni fornite dai produttori sui lotti di uova fresche e i marchi commerciali coinvolti.

In ambito provinciale le uova fresche interessate sono state prodotte da Cascina Italia spa, codice IT016064,  lotti 4679409926 e 4736619926 e sono state commercializzate da una grande catena di distribuzione organizzata che si è subita attivata per il ritiro e il richiamo dei prodotti.

I consumatori eventualmente in possesso dei lotti di uova richiamati possono restituirli direttamente al punto vendita.

La Salmonella sierotipo Enteriditis è stata isolata nell’allevamento di galline ovaiole dai servizi veterinari dell’Agenzia di Tutela della Salute (ATS) Lombardia, durante i periodici controlli.

La Salmonella è un batterio che può contaminare le uova come pure altri prodotti alimentari. I sintomi della salmonellosi compaiono tra le 6 e le 72 ore dal consumo di prodotti contaminati e si manifesta con sintomi quali: nausea, dolori addominali, diarrea, febbre e vomito. I bambini, gli anziani e le persone immuno compromesse, sono le categorie di consumatori a maggior rischio di sviluppare la malattia.

Per prevenire la diffusione di questa malattia trasmissibile con gli alimenti, già da diversi anni nella Regione Emilia Romagna è vigente l’Ordinanza di divieto di somministrazione di prodotti alimentari contenenti uova crude, nelle strutture che ospitano categorie a rischio (bambini di età inferiore ai 3 anni, donne in gravidanza, anziani, immunodepressi).

Modalità di vendita delle uova fresche

Vendita diretta

Piccoli produttori (fino a 50 galline) possono vendere le uova fresche direttamente al consumatore finale solo dopo aver ottenuto la registrazione e l’attribuzione del codice aziendale presso il servizio veterinario dell’AUSL come “produttori famigliari”

Questi piccoli produttori possono vendere le uova direttamente nella propria azienda agricola, in un mercato locale oppure porta a porta nel raggio di 10 km dall’allevamento. Nella vendita diretta le uova non hanno alcuna stampigliatura sul guscio, è sufficiente che il nome, l’indirizzo del produttore e il codice aziendale siano indicati su cartello al momento della vendita o comunicati all’acquirente nel caso di vendita porta a porta.

I produttori con più di 50 galline ovaiole e meno di 250, oltre a rispettare i requisiti di cui al punto precedente, devono stampigliare sulle uova il codice di registrazione dell’allevamento.

 

Commercializzazione al dettaglio o all’ingrosso 

Le uova fresche devono provenire da un centro d’imballaggio e sono presentate al consumatore pre-imballate. Sulle confezioni è riportata il n° di uova, la categoria di qualità (fresche – extra o extra fresche), la categoria di peso, tipologia di allevamento (0 produzione biologica – 1 all’aperto – 2 a terra – 3 in gabbia), codice e sede del centro d’imballaggio, termine minimo di conservazione (TMC), un’indicazione che raccomandi ai consumatori di tenere le uova al fresco dopo l’acquisto.

Il codice dell’allevamento, la sigla della tipologia di allevamento e il TMC sono stampigliati sul guscio

La dicitura extra o extra fresche è utilizzata come indicazione supplementare della qualità, queste uova recano la data di deposizione e mantengono questa qualità fino al nono giorno successivo alla data di deposizione.

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