Si è svolto nel pomeriggio di ieri l’incontro, convocato dal presidente dell’Unione Comuni Modenesi Area Nord, Claudio Poletti, con le rappresentanze sindacati CGIL e CISL della Mozarc Medical (ex Bellco) di Mirandola.

L’incontro, che ha visto la partecipazione di una decina di delegati RSU dell’azienda e al quale hanno presenziato anche tutti i sindaci dell’Area Nord, ha permesso di fare il punto sullo stato di avanzamento della trattativa per la salvaguardia del posto di lavoro di circa 350 dipendenti e di un centinaio di addetti dell’indotto, dopo gli incontri con la proprietà che si sono tenuti in Regione, in Confindustria e presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT).

Proprio in vista del prossimo incontro, previsto al ministero per il prossimo 17 settembre, diversi interventi dei presenti hanno aggiornato il quadro della situazione e consentito di delineare le prospettive future.

“La domanda che tutti ci siamo posti – afferma il presidente dell’Ucman Claudio Poletti – è: come mai il distretto del biomedicale di Mirandola, pur essendo il primo in Europa e il terzo nel Mondo, è caratterizzato da queste dinamiche negative che, peraltro, non corrispondono alle dichiarate intenzioni di sviluppo che a suo tempo la Mozarc aveva annunciato? In questa situazione vengono messi in ballo 350 posti di lavoro, con conseguenze negative su tutto l’indotto, al quale fanno riferimento un altro centinaio di addetti. Noi, come sindaci del territorio e come Unione dei Comuni, ci schieriamo al fianco dei lavoratori e offriamo il nostro pieno sostegno per svolgere un ruolo attivo all’interno della filiera istituzionale, al fine di evitare che le future scelte della proprietà finiscano per pesare esclusivamente sulle loro spalle”.

L’intenzione dichiarata dalla proprietà è quella di mantenere a Mirandola il solo polo della ricerca, abbandonando completamente il comparto produttivo che riguarda la realizzazione di dispositivi specificatamente riferiti alla dialisi ospedalizzata.

“Dall’incontro del prossimo 17 settembre – conclude Poletti – ci attendiamo tutti di vedere formulata, anche formalmente, una serie di proposte che prefigurino uno sbocco positivo della vertenza, salvaguardando i posti di lavoro”.

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