“Bloccati i trasferimenti dallo stabilimento di Bologna a quello di Avellino. Ora è necessario avviare un percorso con la garanzia del ministero per discutere il piano industriale tra parti sociali e proprietà e salvare le lavoratrici e i lavoratori”.

Così Vincenzo Colla, assessore regionale allo Sviluppo economico, e Matteo Lepore, sindaco di Bologna, al termine del tavolo convocato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy in seguito al provvedimento con cui lo scorso 2 agosto il gruppo Seri aveva comunicato il trasferimento di 77 operai dallo stabilimento di Bologna a quello di Flumeri (Avellino).

Colla e Lepore si sono recati questa mattina al presidio davanti ai cancelli di Industria Italiana Autobus di Bologna, indetto a partire dalle 7.30 dalle lavoratrici e dai lavoratori contro la chiusura dello stabilimento. L’assessore è poi andato a Roma, dove ha partecipato all’incontro insieme al ministro, Adolfo Urso, alla sottosegretaria di Stato al Mimit, Fausta Bergamotto, a Sergio Lo Giudice per la Città metropolitana di Bologna, alle rappresentanze sindacali e all’amministratore delegato di Seri Industrial, Vittorio Civitillo. La proprietà di IIA ha presentato al tavolo un nuovo piano industriale, annunciando inoltre un memorandum of understanding che potrebbe sfociare in un accordo definitivo, a breve, con un partner cinese del settore degli autobus. Cosa che cambierebbe lo scenario della discussione portandola a una valenza politico-istituzionale nazionale.

“Esistono le condizioni per continuare a lavorare nei due stabilimenti, sia quello di Bologna che quello di Flumeri, ma servono chiarezza e lealtà delle parti- hanno sottolineato Colla e Lepore-. Desideriamo ringraziare innanzitutto il ministro Urso- hanno proseguito-, perché è stato molto celere nel chiudere quella che di fatto era una procedura di licenziamento. Prima di tutto, dobbiamo ripristinare un rapporto di correttezza fra le parti; rapporto interrotto con la lettera del 2 agosto. Alla proprietà- hanno aggiunto Colla e Lepore- chiediamo di valutare e cercare tutte le possibili soluzioni che garantiscano continuità industriale e che non abbiano un impatto sociale sul sito di Bologna. Per quanto riguarda il piano industriale- hanno concluso assessore e sindaco- deve avere garanzie multiple, e va discusso con ministero, istituzioni e sindacati. Solo in questo modo si può costruire un percorso credibile”.

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