Arcivescovo Morandi e Don Luca Fornaciari con Rotary Reggio Emilia, Rotary Guastalla e Unimore foto Stefano Rossi

Giovedì 5 settembre, il Chiostro della Ghiara di Reggio Emilia ha ospitato un importante evento promosso dal Rotary Club Reggio Emilia, presieduto da Stefano Maccarini Foscolo Canella, in interclub con il Rotary Club Guastalla, presieduto da Ardilio Magotti. La serata, dal titolo “Una serata con l’Arcivescovo Giacomo Morandi e Don Luca Fornaciari per parlare della missione in Madagascar”, ha visto la partecipazione di numerosi soci e ospiti, sottolineando l’impegno del Rotary a favore delle comunità più bisognose.

Durante l’incontro sono stati illustrati i risultati delle donazioni del Rotary Club Reggio Emilia, a favore di un importante progetto District Grant per migliorare l’assistenza sanitaria nelle aree più povere del Madagascar. In collaborazione con la Diocesi di Reggio Emilia e Guastalla, che gestisce da oltre 50 anni l’Ospedale “Don Mario Prandi” ad Ampasimanjeva, il Rotary si impegna a fornire attrezzature mediche e a promuovere la formazione del personale locale. L’obiettivo a lungo termine è quello di trasferire la gestione dell’ospedale alla Diocesi di Fianarantsoa, favorendo così l’autonomia della comunità locale.

Nel suo intervento, Cecilia Pellicciari, responsabile dell’organizzazione dell’ospedale di Ampasimanjeva, ha descritto l’importanza delle donazioni raccolte e dei materiali sanitari inviati, per un valore superiore ai 35.000 euro, grazie all’iniziativa benefica del Distretto 2072 del Rotary Emilia-Romagna e San Marino, con la collaborazione dei Club di Reggio Emilia e Guastalla. Gli strumenti donati, tra cui monitor a cinque parametri, pompe volumetriche, aspiratori e una lampada scialitica per la sala operatoria, sono essenziali per migliorare le cure mediche offerte all’ospedale, che rappresenta un punto di riferimento per circa 110.000 abitanti. Con Cecilia Pellicciari operano i volontari di Reggio Terzo Mondo (RTM), attivi fin dall’inizio degli anni Sessanta, quando don Mario Prandi attivò l’opera missionaria in Madagascar.

L’ospedale comprende reparti di pediatria, maternità-ostetricia e medicina generale, per un totale di 100 posti letto, oltre alla sala operatoria, le abitazioni per la presa in carico di tubercolotici, il laboratorio per esami di biochimica e la farmacia. Il personale conta oltre 50 dipendenti: medici, infermieri, operatori socio-sanitari, farmacisti, tecnici di laboratorio, autisti, agenti di pulizia e operai per la manutenzione. Ogni anno viene curata la formazione del personale locale. RTM avrà in carico la gestione del materiale elettromedicale ricevuto dal Rotary.

Un momento di particolare rilevanza è stato il racconto di Don Luca Fornaciari, missionario a Manakara, che ha presentato il progetto A.L.B.A. (Athénée Lucien Botovasoa Atsinanana), un’iniziativa per la realizzazione di un’università cattolica a Farafangana, nel sud del Madagascar, frutto della sinergia tra la Diocesi di Farafangana (Madagascar), la Diocesi di Reggio Emilia, l’Università di Modena e Reggio Emilia (UniMoRe) e il gruppo di lavoro che riunisce, oltre a don Luca Fornaciari, parroco di Manakara, Fabio e Paolo Storchi e molti altri. La nuova istituzione, finanziata dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI), sarà un polo di formazione superiore, accogliendo studenti malgasci nei corsi di Economia, Agraria e Scienze dell’Educazione. Nella primavera del 2025, alcuni di questi studenti arriveranno a Reggio Emilia per proseguire i loro studi presso l’UniMoRe, come ha ribadito con entusiasmo il prof. Giovanni Verzellesi prorettore per la sede di Reggio Emilia.

La serata si è conclusa con un toccante intervento dell’Arcivescovo Giacomo Morandi, che ha sottolineato il valore della carità cristiana e l’importanza di sostenere iniziative concrete come quella in Madagascar.

L’evento ha rafforzato l’impegno del Rotary Club Reggio Emilia e Guastalla nel sostenere progetti che fanno la differenza, portando speranza e migliorando le condizioni di vita di migliaia di persone in una delle regioni più povere del mondo.

 

 

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