Dal novembre 2009 al maggio 2010, in concorso con altra persona, si è reso responsabile del reato di estorsione nei confronti di un 56enne reggiano. L’odierno condannato, dopo aver prestato alla vittima la somma di 500 euro, ne chiedeva in restituzione una somma maggiore. La vittima ne versò 1500 ma gli estorsori ne chiedevano 2000. Da qui la denuncia della vittima presso i carabinieri della Stazione di Campagnola Emilia, i quali davano avvio alle indagini, poi culminate con l’arresto in flagranza il 18 maggio 2010, dell’odierno condannato.
Si tratta di un uomo di 52 anni di origini campane residente a Rio Saliceto il quale, a seguito dell’iter processuale, con sentenza emessa nel 2011 dal Gip presso Tribunale Ordinario di Reggio Emilia, confermata nel 2017 dalla corte d’Appello di Bologna e divenuta recentemente definitiva, l’uomo è stato riconosciuto colpevole dal competente Tribunale di Reggio Emilia e condannato a 3 anni e 4 mesi, oltre il pagamento della pena pecuniaria di euro 600,00. Tolto il periodo di pre-sofferto di 4 giorni in regime di detenzione carceraria, dovrà comunque espiare una pena di oltre 3 anni e 3 mesi in regime di detenzione domiciliare.
Per questi motivi l’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio, il 13 settembre scorso ha emesso l’ordine di esecuzione per l’espiazione della pena. Il provvedimento restrittivo è stato eseguito l’altro ieri dai Carabinieri della Stazione di Reggiolo, nel cui comune l’uomo risiede. I militari hanno rintracciato l’uomo e dopo averlo identificato lo hanno accompagnato presso la sua abitazione dove espierà la pena.