A Bologna risiedono 392.199 persone al 30 giugno 2024, ma Istat stima che al di là dei residenti, escludendo i turisti e coloro che viaggiano per affari o motivi di cura, gli individui che gravitano quotidianamente sul territorio cittadino superino i 507 mila.
Una conferma del capoluogo emiliano come una delle città più attrattive del Paese viene anche dal saldo migratorio, che rappresenta la differenza tra gli arrivi e le partenze di residenti a Bologna e che segna un +1.138; da notare che oltre la metà dei nuovi residenti sono giovani fra i 15 e i 34 anni (58,8%). Si stabiliscono in città soprattutto italiani (65,1%).

Il saldo migratorio positivo compensa il saldo naturale, definito come la differenza tra nascite e morti, che è stabilmente negativo da decenni. Nel periodo gennaio-giugno sono nati 1.318 bambini a fronte di 2.274 decessi di residenti a Bologna.

Età media 46,9 anni
L’età media dei bolognesi è di 46,9 anni. I minorenni a Bologna sono quasi 52.800; di questi, circa 43.500 hanno fino a 14 anni di età e sono nettamente inferiori alle persone anziane. Oltre un quinto della popolazione ha tra i 15 e i 34 anni (21,6%; 84.746), una quota meno numerosa degli ultra-sessantacinquenni che sfiorano i 96 mila e sono circa un quarto degli abitanti.

Giovani tra 15 e 34 anni: sono un quinto della popolazione
Le persone tra 15 ai 34 anni sono quasi 84.800: i ragazzi sono più numerosi (43.925) delle ragazze (40.821); 17.795 hanno cittadinanza straniera (21%).
La transizione alla vita adulta attraverso l’uscita dal nucleo familiare di origine, le tappe di nuzialità, genitorialità e acquisizione di indipendenza economica hanno effetti di carattere sociale non solo nell’immediato, ma anche sui possibili scenari futuri.
L’89,5% degli abitanti tra i 15 e i 34 anni sono celibi o nubili; considerando i trenta-trentaquattrenni, oltre un quinto risulta sposato (20,8%) o unito civilmente (0,2%).
Oltre 18 mila famiglie sono state costituite da giovani che hanno formato un proprio nucleo (come coppia, come genitori o andando a vivere da soli). I single sono 13.851 (7.286 maschi e 6.565 femmine). Le coppie di giovani (uniti in matrimonio o civilmente) sono 1.150, di cui 659 con figli. Vi sono poi più di 1.700 coppie in cui uno dei partner ha meno di 35 anni; di queste oltre 1.300 hanno figli.
Sono 436 le famiglie con un giovane “genitore solo” (soprattutto madri con figli: 409). Vi sono infine 822 probabili giovani “coppie di fatto” con figli, che non hanno ufficializzato il loro legame, in quanto la famiglia è formata da un giovane genitore con figli e convivente (444 madri e 378 padri).

Genere: è donna il 52,3% della popolazione
Fino ai 34 anni i maschi sono lievemente più numerosi (51,6%), ma a partire dai 35 anni il rapporto si inverte e la componente femminile aumenta progressivamente all’avanzare dell’età: nella fascia 35-64 anni le donne rappresentano il 51,6% del totale, tra 65 e 79 anni sono il 56,1% e raggiungono il 63% tra gli ultra-ottantenni.
Un secolo e oltre è un traguardo soprattutto femminile: 228 donne su 260 centenari. Record di longevità in città: 107 anni per le donne e 105 per gli uomini.

Grado di istruzione: 3 bolognesi su 10 sono laureati
Il livello di istruzione sale tra i giovani da 25 a 49 anni: possiede un titolo accademico il 55,2% delle donne e il 44% degli uomini.

Famiglie
Le famiglie anagrafiche a Bologna sono 211.823 e, in media, non raggiungono i 2 componenti.
Spesso accade che più famiglie condividano l’alloggio con altre, ad esempio lavoratori, anziani che vivono con collaboratori familiari, ma anche persone legate da sentimento affettivo che scelgono di costituire nuclei separati coabitanti. Le abitazioni in cui risiede almeno una famiglia sono 187.777; di queste sono oltre 19.100 le case condivise da più famiglie.
Esiste una pluralità di modi di vivere insieme; la famiglia tipo non è più la “coppia con figli” che rappresenta il 14,8% (pari a 31.424).
Complessivamente i nuclei in cui è presente una coppia che ha formalizzato la propria unione sono 58.849 (27,8%), tra questi le coppie unite civilmente sono una delle forme familiari più recenti: in complesso 290 (0,1%). I nuclei familiari con minori sono oltre 34 mila, spesso composti da 3 persone (36,5%) o 4 persone (34%).
Da anni nella nostra città anagraficamente, la famiglia più rappresentata ha un solo componente (54% delle famiglie; 114.313), ma vivono effettivamente sole oltre 79 mila persone che non condividono la casa con altri.

Flussi migratori: saldo attivo
Sul fronte migratorio il bilancio è attivo. Bologna continua ad attrarre soprattutto giovani tra i 15 e i 34 anni che sono oltre la metà dei nuovi residenti in città (58,8%).
Gli immigrati sono principalmente italiani (65,1%).
Positivo è il saldo con l’estero e con le altre regioni italiane, soprattutto con il Meridione e le Isole, mentre è negativo con le altre province dell’Emilia Romagna e con l’area metropolitana.

Natalità in crescita
Tornano a crescere le nascite nel primo semestre 2024, dopo la diminuzione della natalità che ha interessato anche la nostra città tra il 2021 e il 2023. Sono nati 1.318 bambini, in aumento del +5,8% rispetto allo stesso periodo del 2023.

In crescita matrimoni civili e unioni civili
Nel primo semestre 2024 sono stati celebrati 446 matrimoni (+9,9% rispetto al semestre 2023). Le nozze risultano superiori anche rispetto alla media semestrale del periodo pre-covid 2016-2019 che era pari a 390 celebrazioni.
La crescita riguarda esclusivamente i matrimoni civili (387) che rappresentano l’86,8% delle nozze in città.
Si registra invece una diminuzione dei riti religiosi, 59 in totale (5 in meno rispetto allo stesso periodo del 2023; -7,8%).
Sempre tra gennaio e giugno 2024 sono state celebrate 28 unioni civili (una in più del semestre 2023): 16 maschili e 12 femminili.

Mortalità in flessione
Nel corso del primo semestre 2024 sono stati registrati complessivamente 2.274 decessi di residenti a Bologna, in calo del -1,6% rispetto al periodo gennaio-giugno 2023.
Quasi due terzi dei deceduti hanno superato gli ottanta anni (72,5%), il 77,6% tra le donne, il 65,4% tra gli uomini.

Stranieri: 154 nazionalità sotto le Due Torri
A Bologna risiedono quasi 61.300 persone di nazionalità straniera, sostanzialmente invariati rispetto a giugno 2023. Ha cittadinanza straniera il 15,6% della popolazione di Bologna (15,5% fra i maschi e 15,7% fra le femmine).
Le donne sono la maggioranza (32.283 contro 28.989 uomini), anche se si riscontrano notevoli differenze tra le varie nazionalità: è spiccata la prevalenza femminile tra quelle dell’Europa orientale, mentre prevalgono gli uomini tra i cittadini del medio ed estremo oriente, nonché dell’Africa centro-settentrionale.
Gli stranieri che vivono sotto le due torri sono soprattutto dell’Europa (40,5%) e dell’Asia (37,5%). La componente straniera è assai eterogenea, basti pensare che a Bologna sono presenti ben 154 nazionalità; le più rappresentate sono la Romania con quasi 10 mila residenti, seguita a distanza da Bangladesh (4.829) e Filippine (4.637).

Le tendenze demografiche del 2024 sono contenute nello studio elaborato dall’Ufficio di Statistica del Comune di Bologna:
https://inumeridibolognametropolitana.it/sites/inumeridibolognametropolitana.it/files/popolazione/2024/la_popolazionedibologna20240630.pdf
Per approfondimenti consultare la sezione Dati statistici – Popolazione: https://inumeridibolognametropolitana.it/dati-statistici/popolazione

 

Il commento del sindaco Matteo Lepore

“Il dato della natalità in crescita nel primo semestre del 2024 rappresenta un segnale in controtendenza per la nostra città, che ci dice quanto sia importante continuare ad investire, come abbiamo fatto nella prima metà del mandato, sui servizi rivolti alle famiglie e sul rafforzamento di welfare e scuola.
Bologna continua ad attrarre immigrazione italiana dal resto del nostro Paese e anche questo è un aspetto importante.
Da segnalare che crescono anche i matrimoni civili e diminuisce la mortalità.
Questi dati ci devono far riflettere sul fatto che in un Paese dove tutti questi indicatori sono spesso in negativo, Bologna rappresenta un punto di riferimento per la coesione sociale.
Come sostengo da tempo, la vera sfida per la nostra comunità è non accontentarsi, ma continuare a migliorare, trovando le risorse e le energie come sistema delle istituzioni e delle imprese per affermare il diritto ad una città accessibile per tutti. Per il prossimo futuro la nostra azione si concentrerà su abitare, trasporti pubblici e servizi alla persona.
Per continuare così c’è bisogno del contributo di tutti e in vista del nostro bilancio triennale di prossima approvazione inviteremo sindacati, associazioni di categoria, partiti e mondo del terzo settore a confrontarsi con noi”.

 

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