I Carabinieri della Stazione Bologna Mazzini hanno eseguito un’ordinanza applicativa della misura cautelare personale del divieto di avvicinamento alla persona offesa con l’obbligo di non avvicinarsi a tutti i luoghi dalla stessa abitualmente frequentati, regolati dall’applicazione del braccialetto elettronico, nei confronti di un 23enne straniero, già noto alle Forze dell’Ordine, indagato del reato di maltrattamenti in famiglia.
Il provvedimento è stato emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna, su richiesta del Pubblico Ministero che ha coordinato le indagini dei Carabinieri, a seguito della querela presentata da una donna italiana 21enne, la quale si è rivolta ai Carabinieri per denunciare il compagno con il quale ha avuto una relazione sentimentale iniziata nel 2020. La donna, verso la fine dello scorso agosto, ha avuto il coraggio di chiedere aiuto ai Carabinieri raccontando loro i comportamenti minacciosi e oppressivi, nonché le ripetute aggressioni fisiche e verbali subite da parte dell’uomo, continuate anche dopo la nascita del loro figlio.
Il più delle volte l’uomo, in preda ad improvvisi scatti d’ira, dovuti alla sua morbosa gelosia, ha maltrattato la donna anche in presenza del figlio minore sferrandole schiaffi e calci, il tutto accompagnato da offese e ingiurie; in una circostanza è arrivato a minacciare la donna con un coltello. In diverse occasioni l’uomo ha impedito alla donna di recarsi a lavoro per paura che potesse avere eventuali dialoghi con colleghi uomini, fino a limitare le sue frequentazioni con gli amici o controllarle il cellulare. Tutto questo ha scaturito nella donna un grave e continuato stato di agitazione e paura per sé e per il loro figlio. Il 23enne è stato rintracciato dai Carabinieri di via Oretti e sottoposto alla misura cautelare disposta dal Giudice.