Quelle gestite da giovani under 35 sono complessivamente il 7,7% del totale delle imprese presenti su Modena e, rispetto al 2017, nel secondo trimestre 2024 si è osservato un incremento pari allo 0,9%. È quanto fotografa l’ufficio studi Lapam Confartigianato che ha monitorato la presenza delle imprese gestite da Under 35 nel tessuto economico e sociale modenese. Come riportano i dati, sono 5.374 le attività gestite da giovani nel territorio provinciale: di queste 1.350 sono gestite da donne (il 25,1%) e 1.504 da stranieri (il 28%).

Anche le imprese giovanili incontrano, però, le stesse criticità delle attività gestite da over: primo fra tutti la difficoltà nel reperire personale specializzato. Negli ultimi 20 anni mancano all’appello 10.405 modenesi nella fascia d’età tra i 15 e i 34 anni. Il 12% dei profili vengono ricercati per oltre 6 mesi e questo costa lo 0,98% del PIL regionale.
Ma che cosa spinge un giovane ad aprire una propria attività? L’ufficio studi Lapam Confartigianato ha indagato anche questo scenario, da cui è emerso che, a livello regionale, il 66% di loro sceglie di farlo per ottenere successo personale ed economico, il 49% per conoscenza e/o opportunità del mercato, il 47% per valorizzare le proprie competenze e il 37% per insoddisfazione nei confronti del lavoro precedente. E in quali settori si concentrano le aperture? Principalmente nel comparto costruzioni, nei servizi alle persone e nel turismo. L’82% ha incontrato difficoltà nell’apertura della propria attività: le principali si sono incontrate nelle procedure amministrative (53,2%), conoscenze normative (43,8%), concorrenza (25,1%).

«Quando, come associazione, chiediamo di snellire la burocrazia, alleggerire la pressione fiscale e agevolare le certificazioni – spiega Carlo Alberto Rossi, Segretario Generale Lapam Confartigianato – lo rimarchiamo perché sappiamo che sono i principali problemi riscontrati da coloro che vogliono arricchire il tessuto economico e sociale di un territorio dando vita alle loro idee e aprendo la loro impresa. Nella nostra provincia ci sono tutti gli ingredienti per incentivare e dare ampio spazio alla creatività imprenditoriale dei giovani: c’è talento, ci sono gli strumenti tecnologici, c’è voglia di mettersi in gioco: le istituzioni devono sostenere questi valori con azioni concrete, perché solo avendo un ricambio generazionale e solamente favorendo nuove aperture di attività imprenditoriali si rimarrà al passo con i tempi. L’accesso al credito rimane fondamentale per garantire anche ai giovani la possibilità di aprire imprese manifatturiere, che richiedono ingenti capitali e investimenti iniziali, un settore che è fiore all’occhiello del nostro tessuto economico».

 

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