“L’introduzione della patente a crediti in edilizia non risolve il problema sicurezza nei cantieri” affermano Rodolfo Ferraro (Fillea Cgil) e Aurora Ferrari (Cgil Modena).

“E’ sicuramente uno strumento che rappresenta un passo in avanti, perciò non possiamo che essere siamo soddisfatti per il fatto che questa misura non sia stata rinviata come chiesto da alcune associazioni datoriali – proseguono i sindacalisti Cgil – ma ribadiamo che non basta a risolvere la piaga degli infortuni e il problema della sicurezza nei cantieri”.

Il sindacato ritiene che sia ancora uno strumento molto debole e insufficiente a contrastare la piaga degli infortuni, spesso mortali, nei cantieri.

Infatti, è riconosciuta alle aziende una dotazione di punti troppo alta, un morto fa perdere 20 punti e un’invalidità solo 15 punti, ed è assurdo che bisogna arrivare a 4 morti per fermare immediatamente l’attività di un’impresa

Ma soprattutto un’azienda può recuperare facilmente punti attraverso semplici corsi di formazione per i datori di lavoro.

“Se c’è un’azienda che viola le norme sulla sicurezza che non rende sicuro il luogo di lavoro, questa azienda deve essere immediatamente fermata e non può essere supportata da fantomatici corsi per il recupero dei crediti decurtati” continuano Ferraro e Ferrari.

Uno scenario assurdo se spensiamo che la vita di un lavoratore pesa solo pochi punti e che le aziende solo attraverso un’autocertificazione possono essere esentate dai controlli per un anno e che siano preavvertite almeno 10 giorni prima di un controllo.

La Fillea Cgil e la Cgil di Modena sorveglieranno la corretta applicazione delle norme e dei contratti, anche grazie alla possibilità di avere maggiori informazioni dagli Enti Bilaterali.

Da subito il sindacato chiede una maggiore attenzione in tutti i luoghi di lavoro da parte dei datori di lavoro e maggiori investimenti sui controlli con l’aumento degli ispettori di cantiere (Itl, Medicina del lavoro, Inail, Inps).

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