«La situazione è molto preoccupante. Il comparto è un’eccellenza a livello mondiale, ma la crisi dei principali paesi in cui esportiamo sta avendo pesanti ricadute su tutte le nostre imprese». Davide Gruppi, presidente del comparto meccanica Lapam Confartigianato e presidente di Confartigianato Meccanica Emilia-Romagna, si fa portavoce delle criticità che le imprese del settore stanno attraversando. Come dimostrano i dati di un’indagine effettuata dall’ufficio studi Lapam Confartigianato, l’Emilia-Romagna si distingue per un’elevata specializzazione nella meccanica che si traduce in una maggiore esposizione agli andamenti del settore: le esportazioni rappresentano il 27,4% del valore aggiunto regionale.

L’export di macchinari emiliano-romagnoli vede un calo delle vendite sia verso i paesi UE (-5,1%) che Extra-UE (-6,6%). Reggio Emilia, che rientra tra le prime 10 province italiane per export di macchinari, registra un significativo -11,4%. La crisi della Germania comprime anche la domanda di tecnologia made in Italy, con l’export italiano di macchinari sul mercato tedesco che scende del 4,4%. Tra le prime 15 province italiane per vendite di macchinari sul mercato tedesco rientra anche Reggio Emilia che segna un -18,1%. Per quanto riguarda il comparto meccanica complessivamente, l’export al primo semestre 2024 per Reggio Emilia vale 3.652 milioni di euro, -9,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Si arriva poi al capitolo relativo alla cassa integrazione: in Emilia-Romagna tra gennaio e luglio 2024 sono state autorizzate 12,3 milioni di ore di CIG ordinaria nei settori della meccanica, con un incremento del 70,9% rispetto alle ore autorizzate nello stesso periodo del 2023, incremento superiore al +51,9% osservato per l’intera manifattura. A queste si aggiungono 5 milioni di ore di CIG straordinaria per riorganizzazione e crisi d’impresa o in solidarietà, valore triplicato rispetto ai primi 7 mesi del 2023 (+288,3%), arrivando a pesare per oltre un quarto (il 28,9%) delle ore complessive di cassa integrazione ordinaria e straordinaria, contro il 15,2% osservato nei primi 7 mesi dell’anno scorso. Anche i dati forniti dall’EBER sull’uso del Fondo di Solidarietà Artigiana (FSBA) vedono in Emilia-Romagna una crescita costante del ricorso all’Assegno di Integrazione Salariale (AIS) nei primi 7 mesi del 2024 tra le imprese artigiane della meccanica. Da gennaio a luglio 2024 sono state autorizzate complessivamente 54.603 giornate di AIS alle imprese del settore. Di queste, il 27,1% sono state erogate in provincia di Reggio Emilia, pari a 14.813 giornate.

«Questi numeri ci spingono a riflettere sulle difficoltà che stiamo affrontando – conclude Gruppi – e a prendere iniziative forti di tutela del settore. Pur riconoscendo la capacità di resilienza e di innovazione delle nostre imprese, crediamo sia fondamentale in questo momento delicato che le istituzioni ci supportino con misure concrete e mirate, come il rafforzamento degli incentivi all’export, e con politiche di sostegno all’occupazione, così da garantire stabilità e prospettive di crescita per il futuro. Come associazione continueremo a monitorare con grande attenzione l’evolversi della situazione, per individuare soluzioni che possano salvaguardare l’intera filiera e rafforzare la competitività del comparto meccanico, preservando i posti di lavoro e sostenendo le imprese in questo momento di crisi».

 

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