Nel mese di settembre l’indice generale dei prezzi segna una lievissima crescita in un quadro che, al termine del terzo trimestre dell’anno, consolida la relativa staticità nel 2024 dei vari indicatori dei prezzi specialmente se rapportati alle forti impennate del 2022 e del 2023: il “carrello della spesa” (beni alimentari, per la cura della casa e della persona) nel settembre 2023 segnava un tendenziale di +7,1 mentre settembre 2024 vede un incremento dello 0,2% su base mensile e una lievissima flessione dello 0,1% sull’anno precedente. I prezzi dei beni e dei servizi rimangono, dunque, quasi cristallizzati a livelli comunque percepiti come alti.

L’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic) calcolato sul territorio comunale in settembre produce una variazione positiva dello 0,4% su base tendenziale annua affiancata da staticità a livello congiunturale, come emerge dai rilievi dello stesso indicatore, sulla base dei prezzi registrati in città dal servizio Statistica comunale secondo le disposizioni Istat.

In settembre, in particolare, risultano in crescita le divisioni servizi ricettivi e di ristorazione (+1,6%); mobili, articoli e servizi per la casa (1,5%); abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+0,7%); abbigliamento e calzature (+0,4%); prodotti alimentari e bevande analcoliche (+0,3%); altri beni e servizi (+0,2%); comunicazioni (+0,1%). In calo, invece, trasporti (-1,9%); ricreazione, spettacoli e cultura (-1,2%); bevande alcoliche e tabacchi (-0,3%). Rimangono invariati servizi sanitari e spese per la salute, istruzione.

La divisione “Servizi ricettivi e di ristorazione” fa segnare la crescita maggiore (+1,6%) a causa della crescita delle spese per i servizi di alloggio. In aumento significativo anche la divisione “Mobili, articoli e servizi per la casa” trainato dalle spese per mobili e arredi accompagnati da beni non durevoli per la casa, grandi elettrodomestici, piccoli utensili e accessori vari.

In salita la divisione “Abitazione, acqua, elettricità e combustibili” (+0,7%) per l’aumento di energia elettrica e gas di rete e, in misura minore, degli affitti mentre restano ferme le spese condominiali.

Crescono “Abbigliamento e calzature” (+0,4%) e “Prodotti alimentari e bevande analcoliche” (+0,3%) in questo caso per l’aumento dei prezzi di vegetali, frutta e carni mentre sono in calo pane e cereali. In lieve salita risultano anche “Altri beni e servizi” (+0,2%), nell’ambito della quale salgono la gioielleria e orologeria e le assicurazioni sui mezzi di trasporto, e “Comunicazioni” (+0,1%) con un lieve rialzo congiunturale delle quotazioni di apparecchi telefonici e servizi di telefonia (categoria a intera rilevazione centralizzata nazionale).

Tra le divisioni a segno meno, il calo percentuale maggiore (-1,9%) riguarda i “Trasporti”, per la contrazione dei carburanti affiancata, in settembre, da cali sul trasporto aereo passeggeri dovuti prevalentemente alla chiusura della stagione estiva.

In calo anche “Ricreazione, spettacoli e cultura” (-1,2%) a causa dell’importante contrazione congiunturale dei pacchetti vacanze (anche in questo caso, un fisiologico calo stagionale) accompagnata da più modesti ribassi su servizi ricreativi e sport, mentre crescono i prezzi di libri e giornali. In discesa (-0,3%) anche la divisione “Bevande alcoliche e tabacchi” (categoria a intera rilevazione centralizzata nazionale) per il calo di vini, birre e alcolici vari, mentre restano invariati i tabacchi.

Risultano invariate, infine, le divisioni “Servizi sanitari e spese salute”, “Istruzione”.

Sul sito del Servizio statistica del Comune (www.comune.modena.it/servizio-statistica/pagine-tematiche/prezzi) sono consultabili anche i dati sull’inflazione dei mesi precedenti.

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