La consegna del diploma accademico a Luigi Ontani da parte di Cristina Francucci (Ph. Martina Platone)

Lunedì 28 ottobre 2024, l’Accademia di Belle Arti di Bologna ha conferito il Diploma accademico honoris causa in Pittura Arti Visive all’artista Luigi Ontani. Il titolo onorifico è il primo mai assegnato nella storia dell’Istituto bolognese.
La cerimonia si è tenuta in Aula Magna e si è aperta con i saluti istituzionali della Presidente Rita Finzi e della Direttrice Cristina Francucci. Alla Laudatio della Prof.ssa Maria Rita Bentini, docente di Storia dell’Arte, è seguita la Lectio magistralis del Maestro Luigi Ontani e la consegna del titolo. A conclusione, una lettura poetica di Lorenzo Sassoli de Bianchi.

Al termine della cerimonia, Luigi Ontani ha inaugurato ufficialmente la nuova Ala Irnerio, che dopo oltre un anno di intenso lavoro di restauro, presenta al pubblico i suoi 2.000 metri quadrati di superficie distribuiti su quattro piani. Disegnata nel 1956 da Farpi Vignoli e Melchiorre Bega, l’area è stata interamente riqualificata dallo Studio Architetto Egidio Lomi e consiste in una manica lunga che delimita il corpo storico dell’Accademia sul lato ovest e termina affacciandosi di testa a nord su via Irnerio.

Ontani taglia il nastro per l’inaugurazione della nuova Ala Irnerio (Ph. Martina Platone)

Rita Finzi, Presidente dell’Accademia di Bologna, ha dichiarato: “È la prima volta nella storia della nostra Accademia che viene assegnato un Diploma accademico honoris causa a una importante personalità del mondo artistico, e questo avviene in un momento storico particolare che vede il nostro Istituto affrontare una svolta decisiva verso nuovi importanti sviluppi dei percorsi formativi: l’attribuzione dei primi sei dottorati di ricerca e l’avvio di nuove funzionalità, grazie alla nuova biblioteca e alla rigenerazione dell’Ala Irnerio che si inaugura oggi”.

Cristina Francucci, Direttrice dell’Accademia di Bologna, ha aggiunto: “Siamo felici e orgogliosi di conferire il primo Diploma accademico honoris causa dell’Accademia di Belle Arti di Bologna a un grande artista di fama internazionale. La sua ricerca rappresenta una straordinaria espressione di quei valori e caratteri di interdisciplinarietà che sono oggi alla base dello studio accademico e che Luigi Ontani ha attraversato da grande sperimentatore di linguaggi. Desidero quindi ringraziarlo per aver accettato di entrare a far parte dell’antica storia della nostra Istituzione”.

Luigi Ontani Ph. Martina Platone

Luigi Ontani è uno dei più importanti artisti italiani a livello internazionale. Nasce nel 1943 sulla Linea Gotica durante i bombardamenti a Vergato, nell’Appennino tosco-emiliano. Dal 1970 vive tra Roma e RomAmor, la sua dimora-studio a Grizzana Morandi. Negli anni Sessanta ha inizio la sua ricerca artistica da autodidatta, che a Bologna trova occasioni di crescita tra l’Accademia di Belle Arti, dove frequenta la Scuola libera del Nudo (1965-66), e lo Studio Bentivoglio, crocevia di sperimentazioni legate al corpo, all’oggetto, alla performance.

Il suo esordio avviene con la prima personale alla Galleria San Petronio di Bologna nel 1967, dove espone i primi oggetti pleonastici e dipinti, seguita da “La stanza delle similitudini. Oggetti pleonastici 1963-1966” al Centro San Fedele dei Gesuiti a Milano, nel 1970. Nel 1969, allo Studio Bentivoglio, realizza brevi azioni performative comportamentali filmate in Super 8, mentre a partire dal 1974, presso la galleria L’Attico diretta da Fabio Sargentini a Roma, sperimenta la fotografia in tableaux vivants dal vivo nei quali attraverso la propria immagine attua un’“identificazione” con i capolavori dell’arte e della letteratura del passato. Sempre dal 1969, le sue fotopose hanno due formati privilegiati: la miniatura o la gigantografia.

Una prima esperienza in India nel 1973 è l’inizio di un viaggio verso Oriente che continua ancora oggi e che si rivela fecondo: è il viaggio della Maschera della Commedia dell’Arte che si ibrida in giro per il mondo dall’India a Bali, Sri Lanka, Thailandia fino al Giappone, dall’Alto Volta al Messico.
Espone a New York alla Galleria Sonnabend nel 1977 quando il suo lavoro è già oggetto di grande interesse a livello internazionale. Nello stesso anno partecipa alla prima Settimana Internazionale della Performance organizzata da Renato Barilli con Francesca Alinovi e Roberto Daolio alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna, quando offre al pubblico “Il Sonno di Endimione”, d’apres Annibale Carracci. Dagli anni Settanta lavora con la cartapesta, mentre negli anni Ottanta e Novanta si dedica alla scultura colorata e alla pittura. La ceramica diviene allora uno dei mezzi espressivi prediletti, dapprima con Venera Finocchiaro a Roma e il laboratorio Terraviva di Vietri, mentre grazie al sodalizio con la Bottega Gatti di Faenza, dal 1990 nascono opere tratte da calchi naturali (mani, volto dell’artista) trasformando ancora il tema dell’identità. Dagli anni Ottanta realizza anche lampadari in vetro di Murano.

Ha esposto alla Biennale di Venezia nel 1984 (nella I Sala della sezione Wunderkammer, con le foto dipinte in India nel 1977) e nel 1995. Sue personali si sono tenute nei principali musei e gallerie del mondo, dal Guggenheim Museum di New York al Centre Pompidou di Parigi, dallo Smak di Ghent al Reina Sofia di Madrid e a Villa Stuck di Monaco di Baviera; in Italia, al Castello di Rivoli, al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna e al Museo di Capodimonte a Napoli.Nel Palazzo Comunale di Vergato è allestito il MuseOntani e nella piazza della stazione si trova la Fontana monumentale RenVergatellAppenninMontovol (2019). Nel 2017 ha ricevuto il Premio Presidente della Repubblica per l’anno 2015 dell’Accademia Nazionale di San Luca (classe di Pittura). Per l’occasione, l’Accademia di San Luca lo ha invitato a ideare una mostra antologica di circa 60 opere allestita anche negli spazi della rampa elicoidale del Bernini.

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