Omaggio al Monumento ai Caduti

La Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate di lunedì 4 novembre è stata celebrata a Modena all’insegna del ricordo dei Caduti e della vicinanza alle popolazioni coinvolte nelle guerre.

La celebrazione, iniziata alle 12 con l’alzabandiera e la deposizione di una corona di alloro al Monumento ai Caduti al Parco delle Rimembranze, ha visto la partecipazione del sindaco Massimo Mezzetti e del comandante dell’Accademia militare generale di divisione Davide Scalabrin, insieme alle autorità civili e militari. Insieme a loro, il procuratore della Repubblica Luca Masini, la prefetta Francesca Triolo; erano, inoltre, presenti il presidente del Consiglio comunale Antonio Carpentieri, il rettore Unimore Carlo Adolfo Porro, il consigliere provinciale Giovanni Gargano, la questora Donatella Dosi, i comandanti provinciali dei Carabinieri Lorenzo Ceccarelli e della Guardia di Finanza Gianluca Capecci e il comandante della Polizia locale Roberto Riva Cambrino, oltre a monsignor Luigi Biagini.
Le commemorazioni sono poi proseguite nella sede della prefettura di viale Martiri della Libertà 34, con la deposizione di una corona alla lapide di Ferdinando Ruffini, sottoprefetto del Frignano che durante la Prima Guerra mondiale rifiutò l’esonero per arruolarsi, come capitano dei bersaglieri, cadendo in combattimento a San Michele del Carso il 6 novembre 1915.

Omaggio al Sacrario della Ghirlandina

A seguire, sempre alla presenza delle autorità, è stata deposta una corona al Sacrario della Ghirlandina per ricordare i caduti nella Resistenza.
Nel manifesto promosso dalle istituzioni modenesi insieme alle associazioni combattentistiche d’arma e partigiane si esprime “la più severa condanna della guerra scatenata dalla Russia contro l’Ucraina che la vede costretta a combattere per mantenere il diritto di essere un Paese libero, sovrano e autodeterminato” e si auspica “che si giunga al più presto a una soluzione pacifica del conflitto israelo-palestinese per arrivare ad avere due popoli e due Stati”. Viene chiesto quindi “a tutte le parti in conflitto l’immediato cessate il fuoco e che si ponga fine all’intollerabile sofferenza imposta alle popolazioni civili”.
I Combattenti, i decorati al Valor militare, i familiari dei caduti e dispersi in guerra, i mutilati e invalidi e le vittime civili di guerra, i protagonisti della guerra di Liberazione e della Resistenza, i reduci dalla deportazione, dall’internamento e dalla prigionia, inoltre, nel manifesto sottolineano di rivivere “nel 106° anniversario dell’Unità nazionale e nel 76° anniversario della Carta costituzionale l’orgoglio del popolo italiano e dei militari italiani che, con la lotta al nazifascismo, hanno restituito libertà e dignità al Paese”. E ribadiscono “l’importanza di trasmettere alle giovani generazioni la Memoria storica quale monito e testimonianza perché non si ripetano più gli orrori del passato e perché possano vivere e crescere nella pratica e nella cultura della pace, della democrazia e della libertà per riaffermare il valore della vita”.
Il messaggio si conclude manifestando “riconoscenza alle Forze armate, presidio delle istituzioni repubblicane, e a tutti i nostri militari impegnati nell’adempimento del proprio dovere in Italia e all’estero”.

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