La Giunta comunale ha condiviso la necessità di una più approfondita istruttoria di redazione del bilancio preventivo 2025-27 con l’obiettivo di inserire pienamente gli indirizzi di mandato dell’amministrazione nella programmazione finanziaria. Da considerare anche che potranno arrivare solo a fine anno indirizzi e scelte della Regione, decisivi per settori cruciali del bilancio dell’Amministrazione Comunale, come quello della spesa sociosanitaria. Ma soprattutto pesano i tagli dei trasferimenti di risorse agli enti locali prospettati nella legge di Bilancio nazionale, “pesanti e difficilmente sostenibili”.

Nella seduta del Consiglio comunale di mercoledì 20 novembre l’assessore al Bilancio Vittorio Molinari è intervenuto sui motivi per cui la Giunta ha deciso di differire l’approvazione dello schema di bilancio di previsione del Comune di Modena alla fine di febbraio 2025.

“Questa Amministrazione Comunale – ha spiegato l’assessore al Bilancio – come accade ad altre città, si trova a operare in una condizione di incertezza su più fronti. Partendo dal livello istituzionale più ‘vicino’, ovvero il bilancio e gli indirizzi delle politiche regionali: pur auspicando che tutto si compia in tempi brevi, l’assetto istituzionale complessivo della Regione e le scelte che ne deriveranno non potranno che avvenire intorno alla fine del 2024”.

“Ma le incertezze più rilevanti – ha sottolineato Molinari – riguardano soprattutto la legge di Bilancio nazionale e i provvedimenti correlati, sui quali pendono numerose proposte di emendamento correttive dell’Anci, l’Associazione dei Comuni che oggi, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, inizia l’assemblea annuale a cui partecipa anche il nostro sindaco Massimo Mezzetti”.

Per quanto riguarda i tagli dei trasferimenti agli enti locali l’assessore ha evidenziato: “Le risorse saranno diminuite già in valore assoluto, misure che diventano ancora più insopportabili combinate all’inflazione e agli incrementi di spesa che per l’acquisizione di beni e servizi, il rincaro delle opere pubbliche, gli aumenti contrattuali – doverosi vorrei sottolineare – dei dipendenti e del personale in appalto. Di certo finora c’è solo il taglio della spending review operato dal Governo e più volte segnalato con forza da questa Giunta: un milione e 200 mila euro nel 2024, 4 milioni di euro fino al 2028 con il discutibile criterio di punire chi ha usato in modo più virtuoso i fondi PNRR”.

“Il Bilancio – ha proseguito Molinari motivando la scelta della Giunta – non è mai un atto solo tecnico, ma un provvedimento che vive e trasmette gli indirizzi politici di un’Amministrazione che si è insediata ‘solo’ lo scorso luglio e ha la necessità di confrontarsi anche con gli stakeholder cittadini (le associazioni economiche, le organizzazioni sindacali e le forze politiche e sociali) rispetto alle scelte da attuare.
Il nostro obiettivo è quello di non arretrare ma, anzi, di consolidare ed espandere l’offerta dei servizi educativi e sociali, la proposta culturale, l’insieme delle attività aggregative e sportive, la manutenzione e la cura della città, gli investimenti sul territorio e sulla sicurezza dei cittadini”.

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